Reggio Emilia, 6 novembre 2023 – Reggio Emilia, il catalogo dei nuovi luoghi è questo. Parafrasando Lorenzo da Ponte, e sostituendo ai nomi di donna che lui enumerava nel Don Giovanni quelli diventati nuovo punto di riferimento per la città del Tricolore 2023. Fra gli straordinari portali d’acciaio bianco che si susseguono alla stazione di Calatrava, dando il benvenuto ai viaggiatori, e il centro dell’esagono con i suoi monumenti, il profilo urbanistico e del vivere sociale di Reggio sono molto cambiati negli anni, e noi ne diamo conto attraverso una selezione di dieci posti da vedere (foto), esplorare… Vivere. Con un paio di suggerimenti su dove andare a rilassarsi, dopo tanto girovagare.
Chiostri di San Pietro
Da non perdere assolutamente, venendo da Modena, gli antichi chiostri benedettini del Cinquecento, magnifica opera architettonica completamente recuperata attraverso un attento restauro che ne ha mantenuto struttura complessiva e splendore. I Chiostri ospitano oggi eventi culturali e artistici di largo respiro, come l’opening di Fotografia Europea nella bella stagione, recital e spettacoli di Aterballetto e progetti espositivi, vedi l’attuale mostra ‘Felicitazioni! CCCP Fedeli alla linea’.
Biblioteca Panizzi
Fiore all’occhiello la principale biblioteca pubblica, luogo di studio, cultura e sapere, fondata da Antonio Panizzi (Brescello 1797-Londra 1879), già direttore del British Museum di Londra, vanta numerose sezioni, talune conosciute più da un pubblico straniero che locale, ed è stata oggetto di una sapiente operazione di restauro in alcune ali di Palazzo San Giorgio (edificio che la ospita). Come la manica lunga che affaccia su via Malta e la sala riviste completamente ristrutturata nominata all’architetto Gaspare Vigarani. Fra queste mura è conservato il codice De Prospectiva Pingendi di Piero della Francesca, l’archivio Cesare Zavattini in continuo aggiornamento, il gabinetto delle stampe Angelo Davoli e la ricca Fototeca. Vi si trovano la grande sala di lettura Sol Lewitt e un delizioso cortile interno fruibile nei mesi caldi. Ospita presentazioni letterarie e piccoli eventi teatrali.
Biblioteca delle Arti
Specializzata in archeologia e storia dell’arte, la Biblioteca delle Arti, in piazza della Vittoria accanto al Teatro Ariosto, è uno spazio per leggere, studiare ma anche rilassarsi circondati dalla cultura. Sviluppata su due piani, vanta sale ampie, accoglienti e luminosissime, accessibili a ogni pubblico, dal curioso all’appassionato. Spazio di nicchia sconosciuto ai più per anni, negli ultimi tempi si sta aprendo alla cittadinanza.
Spazio C21
Prospiciente il cortile di Palazzo Brami in pieno centro, sorge questo spazio espositivo anche e soprattutto incubatore di nuovi progetti artistici legati al writing e al muralismo, che si sviluppa grazie al fiuto di Sandra Varisco ed Eugenio Sidoli, coppia di collezionisti ideatori e anime dello spazio nato nel 2016, con una spiccata vocazione a diffondere la conoscenza della street art. Ospitano le residenze artistiche di giovani talenti italiani e internazionali che poi promuovono con progetti espositivi site specific nella loro vetrina. Fra i nomi recenti, Gonzalo Borondo e Moses & Taps.
Via Guasco e Via Roma
Due fra le strade più identitarie della nuova comunità reggiana. La prima ospita lo storico PalaBigi e i Chiostri della Ghiara sempre molto frequentati e ha beneficiato di una completa riqualificazione urbana che ha interessato la pavimentazione e la plantumazione di nuovi alberi, divenendo fra le vetrine migliori della città pedonale, mentre via Roma, già speciale nel cuore dei reggiani, è cresciuta molto negli ultimi tempi. Qui convivono persone diverse per cultura e provenienza e la comunità nel suo insieme è dinamica, creativa e anima la via con eventi e spettacoli, trasformando il parco Santa Maria e il suo Labart in un centro di aggregazione. Vi sorge spazio QU4RANTA9VE, centro di ascolto e iniziative artistiche attento a intercettare e valorizzare temi del dibattito culturale e sociale contemporaneo. Via Guasco invece invita proprio a saltare da un localino all’altro, provando un boccone di cucina giapponese al Ramengo e finendo con l’assaggiare poi un vermouth al Guascone oppure sidro o idromele alla Dennison’s Beer house, che fa musica live al sabato.
Ex Officine Meccaniche Reggiane, paradiso della Street Art
Reggio Emilia è diventata nel secondo decennio dei Duemila una piccola enclave di street artists, che qui hanno trovato territorio fertile per esprimere se stessi attraverso i loro linguaggi artistici, facendo di Reggio una ‘Street Art City’. I più attenti troveranno disegni e graffiti in vari angoli della città mentre loro terreno privilegiato è l’area delle ex Reggiane a nord, ora in mano a Stu Reggiane SpA, dove sono diversi i capannoni presi d’assalto e interamente ricoperti dalle loro ‘pittate’ murali. Alcuni, come Mister Dada, Collettivo FX, Caker, Nemo’s e Bibbito, sono celebrity ormai riconosciute, ma non dimentichiamo che si sono formati da queste parti, profittando di gigantesche pareti semi distrutte a disposizione. Tecnopolo. Nel contesto delle ex Reggiane ecco il capannone 19 - Tecnopolo, oggetto di uno specifico lavoro di ristrutturazione, riedificazione e riqualificazione totale, che ne ha indirizzato la nuovissima destinazione d’uso allo sviluppo economico e tecnologico delle nuove imprese, d’intesa con l’Università, e lo ha dotato di laboratori per lo sviluppo di start – up. Un luogo per la sperimentazione che ospita anche mostre, mercati e convegni a carattere scientifico, artistico e fotografico. Il Capannone 17 è uno degli ultimi nati nella scaletta delle nuovissime riqualificazioni del vecchio edificio industriale, da visitare anche per apprezzare il dialogo e i giochi di luce fra i nuovi innesti architettonici, i pilastri e le vetuste incombenti strutture portanti. Skatepark. Accanto al lotto su cui è edificato il Tecnopolo sorgono un moderno skatepark e un campetto da basket, molto amati dai giovanissimi di quartiere, nell’ambito di quello che è stato chiamato Parco dell’Innovazione, con l’obiettivo di rigenerare la zona della prima stazione ferroviaria su cui va a impattare.
Il Mauriziano
Antica residenza di campagna di Ludovico Ariosto (Reggio Emilia, 8 settembre 1474 – Ferrara, 1533) e aperto per un lunghissimo periodo soltanto in occasione di eventi letterari o celebrazioni, è tornato a nuova vita dopo i lavori di restauro e riqualificazione nell’ambito del progetto Ducato Estense. Riaperto l’8 settembre di quest’anno, nel giorno di nascita del poeta, attraverso un weekend inaugurale ricco di eventi fra cui una visita teatrale alle sue mirabili stanze, il complesso monumentale del Mauriziano è la villa signorile in cui Ariosto passò parte della sua giovinezza, custodisce importanti affreschi cinquecenteschi appena restaurati e si sta aprendo al futuro, tramite Furiose Interazioni, primo dimostratore tecnologico nato per offrire un’esperienza digitale ai piccoli e loro famiglie, allo scopo di avvicinarli all’universo fantastico dell’Orlando Furioso. Il Mauriziano forma il Parco Culturale dell’Ariosto e del Boiardo, nel quale la lettura diventa chiave interpretativa del patrimonio artistico e paesaggistico della regione. Il parco è delimitato dai corsi d’acqua Rodano e Ariolo e si connette a una passeggiata ricca di vegetazione. Da non perdere.
Sentiero Lungo Crostolo
La madre di tutte le piste ciclopedonali di Reggio, e sono tante. Nel 2023 si sono aggiunti 18 nuovi tracciati ai 5 già esistenti, attrezzati della cartellonistica per permetterne la piena fruibilità. Percorsi che si snodano per un totale di 160 chilometri. Fuori dall’esagono si sviluppa il ‘nostro’ Sentiero, meraviglioso, immerso in una folta vegetazione e ricco di specie arboree diverse. Fino a poco tempo fa nel tratto iniziale era denominato ‘parco Le Caprette’, per la presenza di una piccola stalla. Il sentiero si snoda a serpente da via Monte Cisa fino a Villa d’Este – Vasca di Corbelli, o Puianello per i più atletici, e comprende vari punti di sosta lungo gli oltre 40 km di tragitto, fra cui la Reggia di Rivalta. Per lo jogging, la bicicletta e passeggiate in libertà. Un’oasi rigenerante dal caos cittadino. C’è anche un tracciato parallelo che percorre la sponda Reggio – quartiere di Canali.
Jigger e Casa Frida
Che cosa c’è di meglio di un po’ di chiacchiere fra amici e un drink ? Vi consigliamo due opzioni, a partire da Jigger - spiriti e cucina. Pilastro del bere bene in città, riconosciuto tale dal concorso che premia i migliori bar tender italiani, vinto anni fa proprio dal team del locale in via San Carlo, vi si gustano squisiti cocktail ricercati e tradizionali, con attenta selezione di materie prime stagionali, ma potete passare anche per il dopocena e, novità recente, fermarvi al brunch del sabato. L’ alternativa si chiama Casa Frida e apre su Via Panciroli, centralissima e pedonale. Si presta per un aperitivo prima del cinema, essendo la sala Al Corso a due passi. Le titolari prodighe di consigli vi proporranno vini, italiani e francesi, prodotti alimentari e ‘altri rimedi’, frutto di una ricerca accurata. Ottimi i formaggi francesi, salse e pescetti, anche da portar via in scatola, vini di etichette indipendenti e lavorati con metodi naturali.
Locanda La Concia
Per rilassarvi, infine, l’idea è questa. ‘Inaugurata’ da Penelope Cruz, Adam Driver e Patrick Dempsey, che vi hanno dormito fra i primi l’anno scorso, è un nuovo luogo dell’accoglienza a Reggio Emilia. Lo abbiamo visitato nel novembre 2022, a pochi mesi dall’apertura, con la guida dell’architetto Paolo Bedogni, responsabile del progetto di restauro. Ex dimora di famiglia di un interior designer reggiano con studio a Milano, si trova nella via omonima dove nel Medioevo scorrevano i canali d’acqua, e porta i segni di una ristrutturazione fatta con amore, per ridare all’ospite una sensazione autentica di focolare domestico e ispirazione europea. Mura ritinteggiate di verde, il color dell’aria che piaceva a Borromini, e portone rosso, idea che il proprietario Domenico Rocca ha preso a Parigi, la Locanda si sviluppa in verticale attorno a un cavedio in cui si ricava un dehor e mixa elementi di tradizione e contemporaneità, conservando lo spirito del luogo. Ha una deliziosa piccola piscina sul tetto in stile francese.