STELLA BONFRISCO
Cosa Fare

Festival Fotografia Europea 2024 torna a Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Il programma

Dal 26 aprile al 9 giugno ‘La natura ama nascondersi’ è il tema scelto dalla direzione artistica della rassegna

Festival della Fotografia Europea 2024

Festival della Fotografia Europea 2024

Reggio Emilia, 28 febbraio 2024 –  Uomo e Natura. Le trasformazioni immaginate dagli esseri umani e le dinamiche per superare l’atteggiamento di predominio. Di questo racconta l’edizione numero diciannove di Fotografia Europea, a Reggio Emilia dal 26 aprile al 9 giugno (eventi inaugurali dal 26 al 28 aprile).

“La natura ama nascondersi” è il tema scelto dalla direzione artistica del festival composta, ancora una volta, da Tim Clark, Walter Guadagnini e Luce Lebart.

La mostra storica di questa edizione torna nelle sale di Palazzo Magnani, con la prima retrospettiva (mai presentata in Italia) di Susan Meiselas, fotografa americana nota soprattutto per il suo lavoro nelle aree di conflitto dell'America Centrale (1978-1983) e in particolare per i suoi potenti scatti della rivoluzione nicaraguense. La mostra, intitolata Mediations, raccoglie una selezione di opere che vanno dagli anni Settanta a oggi .

Le sale dei cinquecenteschi Chiostri di San Pietro ospiteranno dieci esposizioni, tra cui una collettiva, intitolata Sky Album. 150 years of capturing clouds a cura di Luce Lebart e Michelle Wilson. A Palazzo Da Mosto trova posto la committenza di questa edizione, insieme a una mostra dedicata ai libri fotografici e ai due progetti vincitori della Open Call.

La produzione di Fotografia Europea 2024, affidata a Karim El Maktafi, si intitola day by day e si focalizza sul contesto delle ‘Aree Interne’. Nello specifico l’indagine del fotografo si è sviluppata in vaste porzioni dell’Appennino Emiliano. I progetti selezionati dalla giuria della Open Call sono quelli di Marta Bogdanska (Shifters) e Michele Sibiloni (Nsenene). Villa Zironi, gioiello dell’architettura liberty, ospiterà la mostra Radici, di Silvia Infranco, incentrata sul rapporto tra uomo e natura nell’ambito fitoterapico, con particolare attenzione ai risvolti magici, simbolici ed alchemici intervenuti nel corso dei secoli. Ad abbracciare il festival ci sono poi altre mostre, organizzate da istituzioni culturali cittadine. A Palazzo dei Musei, Zone di passaggio, a cura di Ilaria Campioli, propone una riflessione sul buio e la notte. Punto di partenza sono le numerose opere di ambientazione notturna realizzate da Luigi Ghirri. A Palazzo dei Musei, ci saranno anche gli esiti della open call di Giovane fotografia italiana #11 | Premio Luigi Ghirri 2024.

La fototeca della biblioteca Panizzi partecipa all’edizione del 2024 con una mostra che riporta visibilità alla collezione di Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, con sede a Rubiera, che dal 1990 al 2023 ha realizzato indagini fotografiche sul territorio regionale e nazionale. Lo Spazio Gerra propone invece New theaters of the real. Collaborating with AI, nel quadro del dialogo permanente tra natura e artificio.

Collegata al festival è ancora la proposta Collezione Maramotti, che espone la personale di Silvia Rosi, dal titolo Disintegrata. In programma, nelle giornate inaugurali, oltre agli incontri con gli artisti anche momenti di confronto con Mariangela Gualtieri e Marco Paolini, entrambi in dialogo con Loredana Lipperini. La terza edizione di Fotofonia, la declinazione musicale del festival, curata da Max Casacci, ha come titolo quest’anno Urban souls . Il festival è promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia, con il contributo della Regione Emilia-Romagna. Info fotografiaeuropea.it