Reggio Emilia, 12 giugno 2023 – Silvio Berlusconi e Reggio Emilia. Un rapporto più ampio di quello che si possa pensare e non necessariamente legato all’attività politica del grande imprenditore e noto politico scomparso questa mattina.
FOCUS / Le reazioni alla morte di Berlusconi in Emilia Romagna
Dapprima nei rapporti intercorsi agli albori delle televisioni private italiane: quando fondò TeleMilano infatti, nel 1978, Berlusconi si informò anche sulle esperienze di emittenti locali, via cavo, nate in precedenza. Tra le quali TeleReggio, guidata all’epoca dall’emergente Pier Paolo Cattozzi.
All’indomani della fondazione di Forza Italia, nel 1994, uno dei primi circoli si anima proprio nella nostra città, grazie all’opera di Anna Maria Terenziani e l’importanza che il leader degli “Azzurri” dà alla nostra città si conferma pure con candidature di spicco alle Politiche nei collegi del territorio, come quella di Giulio Tremonti.
E con la chiamata al governo del socialista reggiano Mauro Del Bue, quale sottosegretario alle Infrastrutture, nel 2005.
Berlusconi poi è in prima linea anche in occasione delle ultime Comunali quando, prima volta nella sua Storia, Reggio arriva al ballottaggio per l’elezione del Sindaco. In una lunga intervista al Carlino l’ex presidente del Consiglio, appoggiando Roberto Salati dichiara:”Spero che arrivi anche qui la svolta, non bisogna sprecare questa opportunità di cambiamento”. Come è noto l’esito del voto premiò tuttavia l’attuale sindaco Luca Vecchi.
Il legame tra lo scomparso protagonista della vita imprenditoriale e sociale italiana degli ultimi 45 anni e la nostra città non è stato però solo legato alla lotta politica. Berlusconi si è infatti spesso rapportato col tessuto industriale delle nostre zone inoltre ebbe modo di verificare personalmente la qualità del nostro sistema sanitario. Scelse infatti proprio un apprezzatissimo professionista reggiano, il dottor Giuliano Bedogni, quando, a maggio 2003, si resero necessari per lui controlli all’apparato digerente.
L’allora capo del governo, giunto in elicottero al Santa Maria Nuova, si trattenne nel nosocomio cittadino un paio d’ore, scambiando anche alcune battute con pazienti e infermieri. Lambirono Reggio anche le numerose vicende giudiziarie in cui Berlusconi è stato coinvolto nell’arco della sua vita. Accadde nel 2013 allorchè l’allora procuratore capo Giorgio Grandinetti lo indagò per voto di scambio, dopo la protesta di alcuni cittadini che si trovarono nella buchetta della posta la sua famosa lettera in cui prometteva, se fosse stato votato, il rimborso dell’Imu.
Più recentemente il nome di Berlusconi è stato accostato a Reggio per motivi enologico-politici. Il Lambrusco che abitualmente lo scomparso leader di Forza Italia degustava, e regalava agli amici, tra cui pure il presidente russo Putin, proveniva infatti dall’azienda agricola Rinaldini di Calerno di Sant’Ilario.
Le reazioni dei politici locali
Alcuni hanno collaborato con lui, altri l’hanno incontrato direttamente di rado, ma di Silvio Berlusconi ogni politico reggiano di centrodestra ha il suo personale ricordo. A partire da Mauro Del Bue, storico esponente socialista, che Berlusconi chiamò al Governo nel 2005 come sottosegretario alle Infrastrutture: ”Mi volle incontrare assieme a Bobo Craxi poco dopo la mia nomina, pensavo di parlargli di politica ma lui pareva quasi disinteressato. Quando Bobo gli disse che anch'io componevo canzoni il volto gli si illuminò:”facciamo una serata allora”.
Qualche giorno dopo al ricevimento del presidente Ciampi che lasciava il Quirinale Berlusconi mi chiamò da lontano e disse: ”Del Bue, sono nella rassegna della canzone napoletana" e loconfidò orgogliosamente a tutti quelli che lo guardavano tra lo stupito e l'incredulo. Questo era l'aspetto ludico, gioioso, scanzonato di un.grande imprenditore che inventò la televisione privata e che nel 1994 discese in politica e in tre mesi vinse le elezioni”.
“Lo incontrai, come coordinatrice regionale dei giovani di Forza Italia – commenta Roberta Rigon, candidata alle elezioni in quota Fdi ma nata politicamente in Forza Italia - al tempo della nascita del Pdl. Si intrattenne con noi giovani dirigenti a lungo, per abbracciarci e scambiare quattro parole. Di lui ricordo l’incredibile entusiasmo che è sempre riuscito a trasmettere, spesso maggiore di quello che avevamo noi, pur ragazzi. E il fatto che dimostrasse sempre grande attenzione per le nuove leve del partito”.
Due storici esponenti reggiani di FI, Claudio Bassi e Liborio Cataliotti così ricordano il leader appena scomparso:” “L’ho incontrato diverse volte ai congressi del Partito – afferma Bassi - si presentava a tutti noi, dialogava anche personalmente, ci spingeva e ci motivava. In questo giorno molto triste i miei ricordi del Presidente vanno sì alle sue capacità imprenditoriali e politiche, ma soprattutto a quel vulcano di idee che era. Idee che riusciva a realizzare perché ci credeva davvero”. “Silvio Berlusconi l'ho conosciuto quando facevo politica, ma ho avuto molte più occasioni di incontrarlo dopo avere iniziato a frequentare il fratello Paolo. Del resto, mi avevano regalato l'abbonamento in tribuna autorità a San Siro; l'ultima volta che l'ho visto e' stato alla mostra di pittura di sua nipote Luna, cui ero stato invitato da Paolo. Manifesto il mio cordoglio per la scomparsa di una persona dall'inarrivabile generosità e bontà d'animo”.
Infine Filippo Silvestro, altra figura di spicco del centrodestra reggiano ricorda:” “Lei è di Reggio? Tutti comunisti là” Questa è la battuta che mi disse quando, a una convention di Forza Italia, mi presentai a lui. Un uomo che aveva sempre una visione, che guardava al domani”.