
Un momento della partita con la Lavagnese
L’aveva sfiorata 40 anni fa, perdendo ai rigori una semifinale di ritorno a Posillipo ancora avvolta da qualche mistero. Non c’erano i social, non c’era internet e, men che meno, la diretta. In finale ci andò, appunto, il Posillipo, che poi perse contro il Rosignano Solvay. Ora, il Ravenna ha la possibilità di mettere qualcosa in bacheca, dopo lo scudetto di IV serie del 1957, conquistato, sconfiggendo Pro Vercelli, Chinotto Neri Roma e Marsala.
È la Coppa Italia di serie D. Col pareggio 1-1 di mercoledì a Lavagna, i giallorossi – vittoriosi 2-0 all’andata – si sono guadagnati la finalissima di mercoledì 12 marzo contro il Guidonia Montecelio dell’ex Spinosa, che è andato anche in gol nel 5-0 rifilato al Martina nell’altro retour match di semifinale. Si giocherà a Teramo. Non la scelta più comoda (290 km da Ravenna; 161 km da Guidonia). Se ‘quel’ Ravenna della stagione 1984-85 ebbe la possibilità di dedicarsi compiutamente alla Coppa a fine stagione, peraltro dopo aver vinto il campionato Interregionale ed essersi guadagnato la promozione in C2, il Ravenna di oggi deve invece pensare anche alla stretta attualità.
Con 9 turni da mandare agli archivi, il campionato di serie D sta infatti entrando nel vivo. Domenica i giallorossi saranno di scena sul sintetico del ‘Calbi’ di Cattolica dove, ad attenderli, ci sarà un San Marino assetato di punti e in piena zona playoff, ma reduce pur sempre dal successo corsaro di Prato. Mister Marchionni, che deve fare i conti con una lunga lista di indisponibili (Ilari, Nappello, Onofri e forse Amoabeng e Venturini), è tornato sul pareggio di Lavagna che ha garantito l’accesso alla finalissima: "Ad un primo tempo combattuto ed equilibrato, ha fatto seguito una ripresa nella quale ci siamo abbassati, rinunciando a giocare la palla. Avremmo dovuto sfruttare meglio qualche situazione che ci siamo costruiti. Abbiamo sofferto senza però subire azioni degne di nota. Alla fine abbiamo ‘tenuto’ e, questo, ci rende contenti. Nella ripresa si è visto un Ravenna un po’ stanco, incapace di tenere la palla e di ripartire. È una dinamica normale, visto che, alcuni degli interpreti, avevano giocato domenica scorsa contro l’United Riccione. Bravo Galassi, autore di qualche buon intervento".
Il tecnico di Monterotondo, che in finale giocherà un derby tutto capitolino col Guidonia, ha ringraziato i 70 tifosi giallorossi presenti nel settore ospiti del ‘Riboli’: "Era giusto effettuare una grande prestazione, anche per rispetto al loro impegno nel farsi tanti chilometri per starci vincono. Sarebbe bello dar loro un’altra soddisfazione, perché se lo meritano". In vista della finale, il Ravenna ha fatto richiesta di anticipare a sabato 8 marzo il match interno contro la Zenith Prato.
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