REDAZIONE RAVENNA

Ngapeth, un ’Cigno’ francese a Ravenna

Lo schiacciatore è arrivato a dicembre ed é il fratello del più famoso Earvin, che gioca a Modena: "Lui è la pallavolo"

Ngapeth, un ’Cigno’ francese a Ravenna

Ngapeth, un ’Cigno’ francese a Ravenna

In una Consar RCM tutta impostata sulla gioventù rampante arriva un tocco di esotismo (è l’unico straniero) e di esperienza (quattro stagioni in Superlega).

Lo scorso dicembre è giunto a Ravenna il francese Swan Ngapeth, frutto di un’improvvisa opportunità di mercato che lo schiacciatore riepiloga rapidamente: "Ero in uscita da Siena, dove avevo cominciato la stagione. Era deciso il trasferimento a Milano, ma ci sono stati problemi sul nulla osta e il mercato di Superlega nel frattempo si è chiuso. Volevo rimanere in Italia, vicino a Modena, dove gioca mio fratello Earvin. La A2 è un campionato che non conosco, ma conosco la piazza di Ravenna, dove ho giocato varie volte, e l’allenatore Bonitta, che già in passato mi aveva cercato. Così ci siamo accordati in pochi giorni. Cerco ruoli da protagonista, perché in A1 ho giocato da titolare solo l’anno di Latina. E io sono felice quando gioco".

Il nome Swan, in inglese, significa "cigno". "E’ stata un’idea di mia mamma, che ama questi nomi un po’ americani, come lo è anche Earvin. Qualche volta càpita che qualcuno mi chiami Cigno, non mi dà fastidio".

Le prime impressioni sugli allenamenti di Bonitta?

"Sono molto lunghi e intensi. Con tanti giovanissimi in rosa tutti vogliono mettersi in mostra e combattono su ogni pallone. A me piace lo spirito che si crea, perché altrove, giocatori già affermati fanno pesare il loro passato. E’ chiaro che il limite è soprattutto in qualche momento delicato delle partite, quando servirebbe esperienza. Ma preferisco l’atmosfera che si crea con i giovani".

E sulla A2?

"C’è il livello alto che mi aspettavo. Sono sicuro che moltissimi giocatori di A2 troverebbero facilmente posto anche in Superlega".

E sulla Consar RCM?

"Ho grandissima fiducia che la nostra squadra possa crescere e fare risultati importanti. Cresciamo di giorno in giorno; puntiamo ai playoff, il campionato è molto lungo e livellato e abbiamo tempo per recuperare la qualificazione. Forse abbiamo qualche punto meno di quelli che meriteremmo".

C’è una domanda che, immaginiamo, le tocchi ad ogni intervista…

"Quella su mio fratello Earvin! Lui per me semplicemente è la pallavolo, con la sue capacità di capire il gioco che applica ad ogni colpo, dalla battuta, all’attacco, alla difesa. Ne rimanevo meravigliato ad ogni allenamento, quando giocavamo insieme a Modena. Ci sentiamo tutti i giorni, siamo molto legati, ma decisamente diversi, soprattutto tecnicamente. Lui, con le immense qualità che ha, può permettersi i colpi estrosi che lo hanno reso famoso: e se ne sbaglia qualcuno nessuno dice niente, perché comunque sa fare spettacolo. Io, ovviamente, non posso permettermelo e mi piace giocare più lineare. Io e Earvin siamo figli di un papà (Eric, ndr) che ha giocato nella nazionale camerunese e, con il Frejus, ha giocato la finale di Champions contro Modena. Chiamarsi Ngapeth – riprende Swan – vuol dire essere continuamente confrontati con Earvin. È inevitabile. Tante volte avrei gradito confronti con altri atleti. All’inizio non era facile da sopportare, ma ora ho imparato a gestire la situazione".

In un fantavolley mondiale?

"Lo metterei in diagonale con Leon; con Christenson o Bruno al palleggio e Abdel Aziz opposto; centrali il mio amico Chinenyeze e Simon, Grebennikov libero. E chi li batterebbe, questi?"

Il campionato della Consar riparte sabato alle 18 con la trasferta a Motta di Livenza, sul campo di un’ultima in classifica che però è in ripresa.

Marco Ortolani