Con 6 reti, tutte su azione, Loreto Lo Bosco è il capocannoniere del Ravenna. Il suo ultimo gol ha deciso, al 7’ della ripresa, la sfida casalinga di domenica scorsa contro la Cittadella Vis Modena: "La partita è cominciata subito in salita. Abbiamo incassato il gol dopo 2’ su palla inattiva, ovvero l’unico modo possibile. Poi, la sfida è stata giocata su un campo in condizioni estreme, che peggioravano col passare dei minuti. L’episodio del gol incassato a freddo avrebbe potuto condizionarci, invece abbiamo iniziato fin da subito a cercare di rimetterla in piedi".
È stata una mezza impresa: "Non so da fuori – ha proseguito il trentacinquenne attaccante palermitano – ma, da dentro, è stata durissima. In più di una circostanza mi sono sentito dire di tirare a rete, ma la palla era impossibile da governare e da indirizzare verso la porta avversaria; sembrava pesasse 20 chili. Nella ripresa, mister Marchionni ha cambiato assetto, mettendo più struttura davanti con Di Renzo, determinando così la meritata rimonta. Una rimonta voluta col cuore, con l’atteggiamento giusto e con la forza. Dobbiamo essere fieri di una vittoria ottenuta in questa maniera". Nel cambiamento tattica, Lo Bosco è sceso dietro le punte Manuzzi e Di Renzo: "Mi metto a disposizione e faccio quello che mi viene chiesto dall’allenatore. Quella del sottoscritto dietro le punte era una soluzione che avevamo provato in allenamento. Il mio compito, schierato a supporto di giocatori strutturati, è stato quello di recuperare le seconde palle". Quella di domenica è stata comunque una performance ‘importante’: "Abbiamo compiuto una bella impresa perché, lo dico per esperienza, partite così, si possono anche non vincere, o addirittura perdere. Dunque, meglio così. È comunque un bel segnale. Dubbi sul nostro valore non ne abbiamo; stiamo lavorando tanto e le sensazioni sono importanti. Abbiamo intrapreso la strada giusta. Sfruttare il fattore campo è significativo".
Al gol di rapina sulla respinta del portiere avversario, Lo Bosco ha esultato con grande trasporto: "Quando, in partite come queste, riesci ad incidere, l’esultanza diventa una liberazione. Anche perché, nel primo tempo, avevo avuto due palloni che avrei potuto gestire meglio, e mi sentivo in colpa per aver vanificato le opportunità. Siamo una squadra di tanti leader. Mister Marchionni ci ha responsabilizzato parecchio. Alla mia età tuttavia, la soddisfazione individuale conta relativamente; è più importante infatti l’obiettivo finale". Il Ravenna è ora atteso dallo scontro diretto di domenica a Lentigione. Poi, mercoledì 17, ci sarà il quarto di finale di Coppa Italia contro i friulani del Cjarlins Muzane e, domenica 22, il match interno contro il Progresso.
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