Punta forte sulla sua lunga esperienza dirigenziale il faentino Giovanni Morsiani, vicepresidente vicario della Fijlkam e numero uno del settore lotta, nella corsa alla presidenza federale. L’elezione del prossimo 21 dicembre è sempre più vicina e per chi ha dedicato al comparto quasi mezzo secolo di vita, dai tempi dei primi consigli direttivi nella sede del Club Atletico Faenza in poi, è lecito aspirare al piano più alto del quartier generale di Ostia Lido.
"Ci vorranno le famose quattro ‘C’: competenza, conoscenza della materia, consenso e…fortuna – scherza Morsiani, pupillo del compianto presidente Matteo Pellicone –. I sondaggi commissionati ci danno una certa fiducia: il gradimento in ottica presidenziale tocca la quota del 76% nella sezione lotta, del 67% nel judo e del 56% nel karate con proiezioni in ascesa".
Nessuna ricetta segreta per andare a caccia del successo ma tanta concretezza: "La Fijlkam che sogno dovrà avere un’impostazione aziendale come impongono budget (passato dai 16 ai 18 milioni di euro, ndr) e responsabilità nei confronti dei quasi 60 dipendenti – continua –. Covid e guerra tra Russia e Ucraina ci hanno creato parecchi grattacapi e poi c’è un Centro Olimpico da potenziare. Solo chi ha gestito impianti sportivi sa davvero di cosa parlo".
Idee chiare: "Tutti i settori che compongono il mosaico federale devono avere la garanzia di una certa risonanza per ottenere risultati di rilievo. Judo e lotta con qualificazioni olimpiche e medaglie mentre per il karate con successi iridati e a livello continentale". Ma non solo: "Sviluppare l’aspetto promozionale e rafforzare il legame tra la Fijlkam e le nuove generazioni con l’introduzione di programmi innovativi capaci di avvicinare ancora di più i giovani alle discipline che rappresentiamo – aggiunge il candidato –. Ascoltare i territori, dialogare con le scuole e alimentare percorsi come il ‘Progetto Giovane Talento’. Ma i numeri dei tesserati sono già in crescita come testimoniano le entry list delle gare".
Con un focus sintomatico sulla lotta: "In questi anni sono triplicate le società, ora ben 340 – analizza Morsiani –. Nell’ultimo triennio, i nostri atleti hanno conquistato 41 medaglie di categoria tra Europei e Mondiali soprattutto nelle classi Esordienti e Cadetti a conferma della bontà del percorso. Per non parlare del judo con l’oro olimpico di Alice Bellandi alle Olimpiadi di Parigi". Ma anche trasparenza gestionale, sostenibilità e inclusività: "Saranno il cuore del mio corso. Più collaborazione con le società affiliate, gli allenatori, gli atleti".
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