Ravenna, 17 novembre 2018 - «...Y gracias Italia tambien!». Nella notte dei Latin Grammy, Laura Pausini ringrazia il destino, i fan e il nostro paese. Davanti a un Pablo Alborán gran favorito nella corsa alla statuetta per il Miglior Album Pop Vocale Tradizionale (“Best Traditional Pop Vocal Album”) , la cantante dei Due Mondi stavolta pensava proprio di non farcela. E invece, la sorpresa, l’emozione, la voglia di riscatto che gli si sono stampate in faccia quando è saltata sulla sedia col pugno alzato, mentre Lali Esposito non aveva ancora finito di pronunciare il suo nome, hanno raccontato meglio di qualsiasi parola quale fosse il suo reale stato d’animo.
Laura non s’era neppure preparata il discorso. Ma il quarto Latin Grammy, afferrato grazie a Hatze sentir, versione in spagnolo di Fatti sentire, un pensiero lo meritava comunque. E così ha improvvisato. «Non era per nulla scontato vincere questa categoria dopo venticinque anni di carriera» ha detto, fasciata in un elegante abito nero di Armani Privé, col pubblico dell’MGM Grand Garden Arena di Las Vegas tutto ai suoi piedi. «Grazie per aver voluto ascoltare il messaggio che il mio disco vuole trasmettere, è dedicato a tutte le persone fragili. Spero che possano essere tutti più coraggiosi con le canzoni, con la musica pop tradizionale. Grazie mille a tutti coloro che credono in me. E grazie all’Italia!».
Più tardi, prima di porre fine a una delle notti più lunghe della sua ricca e formidabile carriera, un’altra dedica da far arrivare pure da questa parte dell’Atlantico. «L’album è un invito a sentirsi forti, a non cambiare mai per piacere agli altri. Dobbiamo essere chi siamo e chi vogliamo senza temere il giudizio altrui. Grazie ai miei produttori e autori, il mio management in Europa e America, le mie ragazze degli uffici stampa, il mio staff. Avervi nella mia vita conta moltissimo e mi aiuta a esprimere ciò che sono».
Quellatra Laura e il Latin Grammy Award è una storia lunga diciotto anni; la prima nomination risale, infatti, al 2001 (4 candidature, ma la cerimonia, in programma proprio l’11 settembre, non ebbe luogo in segno di solidarietà nei confronti delle vittime degli attacchi di New York e Washington) seguita poi dalle vittorie nel 2005 con Escucha, nel 2007 con Yo canto e nel 2009 con Primavera Anticipada (sempre nella categoria riservata al Miglior album pop femminile oggi confluita in quella del Best Traditional Pop Vocal Album). Nel 2006, ancora, la clamorosa vittoria del Grammy Award statunitense con Escucha (Miglior album latino dell’anno).
Fra i primi messaggi di felicitazioni, e non avrebbe potuto essere altrimenti, quello di Biagio Antonacci, che per lei ha appena scritto (e duettato) Il coraggio di andare, l’inedito che impreziosisce Fatti sentire ancora, special edition dell’ultimo album sul mercato dal 7 dicembre arricchito dal dvd del concerto al Circo Massimo di Roma dello scorso luglio e da un libro-magazine di 100 pagine scritto da Laura stessa. Ma la notizia a sensazione di queste ore è che Antonacci e Pausini starebbero pianificando un tour negli stadi per l’estate prossima, sette-otto concerti in tutta Italia che potrebbero essere ufficializzati già a dicembre. Se così fosse, Sanremo avrebbe già trovato, forse, la sua prima coppia di super-ospiti.
Da segnalare che ai Latin Grammy Awards ha vinto anche un’altra italiana: si tratta di Floraleda Sacchi, che ha inciso il concerto per arpa Magica y Misteriosa, nell’album omonimo di Claudia Montero, premiato a Las Vegas come il miglior lavoro di musica classica.