Lugo, 15 maggio 2024 – A seguito di due mandati consecutivi, per un totale di 10 anni di amministrazione dal 2014 al 2024, Davide Ranalli è pronto a lasciare la carica di sindaco di Lugo. La corsa per sostituirlo è molto intensa, poiché i candidati per le elezioni di giugno sono ben 4
: Laura Zannoni, sostenuta da una coalizione di centrosinistra composta da ben 7 liste, Francesco Barone, che vanta l’appoggio del centrodestra insieme alla lista ‘Area Liberale’, Secondo Valgimigli, rappresentante del blocco ‘Comunisti italiani’ ed Enrico Randi, candidato appoggiato dalla nuova Dc.La candidata del centrosinistra
La direzione comunale del Pd di Lugo aveva confermato, nella riunione svoltasi nella serata di giovedì 4 gennaio, il nome della candidata che correrà alle prossime amministrative. Si tratta di Elena Zannoni, classe 1974, già impegnata politicamente – l’ultima volta dal 2009 al 2014 –, come Presidente del consiglio comunale durante la giunta Cortesi e ancor prima, dal 2000 al 2009 come assessora con deleghe alle Politiche Giovanili, Servizi Sociali, Personale, Informatizzazione e Comunicazione.
La lista degli incarichi di cui risulta attualmente titolare è particolarmente ampia. Zannoni infatti ricopre i ruoli di amministratrice delegata di Federcoop Romagna, amministratrice di Legacoop, consigliera di amministrazione di SCS Consulting, consigliera di indirizzo della Camera di Commercio FERA, vice presidente di Cooperdiem e del Centro Assistenza Agricola di Legacoop.
La candidatura di Zannoni è assecondata dall’appoggio di una coalizione di centrosinistra composta da sette liste: Partito Democratico, ‘Europa Verde’, ‘Sinistra Ecologia e Libertà’, ‘Patto per Lugo’, ‘Lugo in movimento’, Italia Viva e ‘Insieme per Lugo’.
Il candidato di centrodestra
L’appoggio sussurrato le settimane precedenti da parte delle componenti del centro destra lughese alla lista civica ’CambiAmo Lugo’ che sostiene la candidatura di Francesco Barone, è divenuto ufficiale durante il mese di febbraio. Nel corso dell’incontro organizzato al salone Estense della Rocca Fratelli d’Italia, Forza Italia, Area Liberale e anche la Lega, dopo i tentennamenti dell’ultimo periodo, avevano dichiarato la rispettiva volontà di correre insieme a Barone verso le amministrative dell’8 e 9 giugno prossimi.
“È la voglia di cambiare che mi ha spinto ad accettare la candidatura – aveva sottolineato l’avvocato 36enne –. Negli ultimi decenni ho visto la città arrivare a un punto di non ritorno a causa di una amministrazione che non ascolta e impone le decisioni. Non sono un politico. Diciamo che sono umano, sono un cittadino che vive i problemi di tutti. Sono proprio quelli che intendo portare all’attenzione. Oltre a questo sono anche padre di una bimba. Noi abbiamo un compito importante, quello di lasciare ai nostri figli una bella eredità”.
Nella visione di Barone e della coalizione che lo appoggia, il rinnovamento di Lugo deve passare attraverso dinamiche interne ed esterne, per migliorare anche la sua attrattività. "Se siamo tutti qui vuol dire che a noi Lugo piace, altrimenti ci saremmo spostati a vivere altrove” aveva commentato Barone nel corso dell’intervento, ricordando il forte valore delle radici che per lui affondano proprio nel tessuto lughese. A offrire il sostegno a Barone, in rappresentanza delle varie forze politiche, erano presenti la senatrice Marta Farolfi di Fratelli d’Italia, l’onorevole Jacopo Morrone della Lega, il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Alberto Ferrero, il coordinatore provinciale di Forza Italia Fabrizio Dore e il fondatore e presidente di Area Liberale, Gabriele Padovani.
‘Comunisti italiani’
"La nostra scelta è stata quella di presentarci alle prossime elezioni amministrative a conclusione di un percorso (‘Cantiere in movimento’), iniziato a fine anno e nel corso del quale, dopo aver tenuto vari incontri nel territorio, abbiamo esposto i punti salienti del nostro programma. La necessità che abbiamo riscontrato è quella di un cambio totale rispetto alla politica dell’ultimo decennio che ha finito per condannare la nostra città all’arretramento in diversi settori”. Così aveva parlato durante la presentazione della lista Secondo Valgimigli, candidato sindaco per ‘i Comunisti’, lista che comprende Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare. Sessantasette anni, sposato, due figli, Valgimigli risiede a Villa San Martino e per quarant’anni è stato dipendente di Società Autostrade. In campo politico vanta un importante bagaglio di esperienza: presidente della Circoscrizione di Villa San Martino e Zagonara, consigliere comunale a Lugo, nonché assessore del Comune di Lugo con deleghe ai lavori pubblici. Non solo: è stato, in questo caso in seno alla Provincia, prima consigliere e poi assessore a Lavori pubblici e Viabilità. Quella di quest’anno è la sua seconda candidatura a primo cittadino, dopo quella del 2014 per la Federazione della Sinistra e per il Partito Socialista.
‘Noi con Enrico Randi’
Laureato in ingegneria delle telecomunicazioni, Randi gestisce un’importante agenzia immobiliare a Lugo e per anni ha militato fra le fila del gruppo locale di Fratelli d’Italia, per il quale ha ricoperto anche l’incarico di vice presidente dell’associazione culturale ’Risveglio Italiano’ legata a quell’area. Il team che sostiene al momento la lista civica da lui creata è composta, spiega, “da imprese, aziende e commercianti, persone che hanno ben chiaro il concetto di economia e turismo. Io stesso sono un modesto imprenditore e mi sono circondato di personalità che sanno correre il rischio e puntare sul futuro. Per rilanciare Lugo – continua – abbiamo bisogno di soluzioni creative e innovative nei campi del commercio, l’enogastronomia, l’intrattenimento e lo sport. Lugo era una delle città più attraenti e attrattive della Romagna, dovrà ritornare a esserlo. Ha tutte le caratteristiche architettoniche e geografiche per esserlo. Abbiamo in team innovatori, creativi e tecnici che stanno già lavorando a progetti per riportare Lugo al vertice di una regione importante. Fare atterrare aerei, migliore i collegamenti con i luoghi importanti e istituire eventi stabili e autentici”.
La campagna elettorale di Randi è concentrata sull’utilizzo dei nuovi mezzi social. “Siamo nel 2024, non nel 1994. È l’era degli influencer, dei tiktoker, degli youtuber. Ogni cosa dovrà diventare digitale, non lo dico io, ma ’ce lo chiede l’Europa!’ È stata solo una scelta dettata dall’epoca, magari una scelta astuta e strategica, ma molto elementare. Mi rendo conto che può risultare geniale per altre forze politiche che ci vogliono emulare. Per strada mi capita sempre più spesso vivere situazioni in cui passanti mi urlano dalle auto in corsa o mi fermano per esternare un’approvazione euforica e rassicurante sulla mia scelta coraggiosa, del tipo: ’Randi continua così, sono con te, hai il mio voto’. Questo è il mondo offline. Quello online è composto da circa 15mila account, quindi persone, raggiunti con metodo organico, senza sponsorizzate, ogni settimana e che seguono i nostri contenuti sui social».
Per la conquista dell’elettorato Randi punta su video che parlano dei problemi della città e in cui lo stesso Randi si racconta con due termini molto romagnoli: ’ignorantezza e spericolatezza’.