Ravenna, 17 agosto 2024 – Michele de Pascale (Pd), sindaco uscente e candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione, anche adesso sta facendo campagna elettorale a spese dei ravennati, come la accusa Alberto Ferrero di Fratelli d’Italia?
“La destra continua con questa narrazione non realistica della città, con uno scarso pudore da parte della sua classe dirigente. Tutto questo non fa bene a Ravenna, ma fa bene al centrosinistra. Il fatto che il centrodestra abbia questa classe dirigente, per noi è una grande fortuna”.
Durante la campagna elettorale per le europee, il viceministro Galeazzo Bignami ha detto, facendo riferimento a lei: ’magari si candidasse in Regione’. Pensa che stia iniziando a pentirsene?
“E anche il dirigente di Fratelli d’Italia Petri aggiunse che non sarei mai stato candidato. Cosa vuole, tutto questo non è commentabile. Il segretario provinciale di FdI, Ferrero, alle ultime amministrative ha perso ovunque, ma la colpa è sempre degli altri. Il Ravennate credo sia il territorio in Emilia Romagna dove il centrodestra va peggio: il suo gruppo dirigente ha perso il contatto con la realtà. Per loro è un buon risultato quando prendiamo il 60%. Aggiungo che tali prese di posizione vengono poi smentite dai loro stessi esponenti governativi. Penso al ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin (Forza Italia), che quando è venuto a Ravenna si è complimentato per quanto fatto”.
A proposito di esponenti di centrodestra coi quali c’è sintonia, il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, ha dichiarato che con lei lavora bene e che, dovesse essere eletto, lei sarà un importante interlocutore. Segno che quando ci sono obiettivi da raggiungere, non si guarda alla propria casacca politica?
“Ringrazio Gian Luca per le sue parole e gli ribadisco piena vicinanza per i suoi problemi di salute (il primo cittadino di Forlì è stato operato di recente per un tumore, ndr). Il lavoro svolto nel nostro territorio ha ottenuto riconoscimenti trasversali. Mi fa sorridere una cosa: il centrodestra è partito da Forlì (Zattini venne eletto nel 2019, poi è stato riconfermato, ndr) con l’intenzione di scardinare il governo regionale. E poi, ora che siamo in fase di campagna elettorale, c’è una sua parte che ha detto che appoggerà il centrosinistra”.
Intende i rappresentanti forlivesi di Italia Viva?
“Loro e il Pri, che a Forlì fa parte della maggioranza di Zattini. Con quest’ultimo c’è un rapporto di correttezza istituzionale, orientato a fare le cose utili per il territorio. Chi vincerà in novembre dovrà occuparsi di tutta la regione. C’è poi un tema che vorrei affrontare, ma non vorrei peccare di arroganza”.
Pecchi pure, abbandoni il politicamente corretto.
“(ride). Visti gli incarichi che ho avuto e che ho, penso di essere una delle persone che ha le maggiori competenze sulle questioni inerenti il territorio romagnolo: dalla presidenza della Conferenza territoriale socio-sanitaria, ai problemi della costa, all’alluvione e alle frane, mi sono occupato di tante questioni. Quindi penso che una mia elezione possa rappresentare un’opportunità per la Romagna”.
Nuovi assetti istituzionali: meglio la Regione Romagna o la Provincia unica?
“Mi piacerebbe che le Province tornassero enti elettivi, con relative funzioni. E che tornassero tali senza perdere i presìdi dello Stato, come questure e prefetture. La Provincia unica di Romagna potrebbe essere una scelta intelligente posta, ripeto, l’elezione di un suo presidente. Non è pensabile - come avviene adesso - che un sindaco possa, oltre al suo lavoro, fare anche il presidente della Provincia di Romagna. Regione Romagna? La nuova assemblea legislativa potrebbe approvare una legge quadro per mettere a sistema le attività che in Romagna vengono svolte in comune”.
Sta dedicando meno tempo a Ravenna, come sostiene il centrodestra? Anche le sue giornate durano 24 ore.
“C’è la necessità di un impegno straordinario e di uno sforzo collegiale quando chi ha un ruolo istituzionale si candida per un altro incarico. Vale per me, come per un assessore che vuole fare il sindaco. Con tutta la mia squadra stiamo lavorando alacremente. A giudicare saranno gli elettori in novembre. Bonaccini ha avuto due mesi di polemiche quando da presidente uscente della Regione si è candidato alle Europee, poi ha preso 390mila voti”.
A Ravenna ci sono anche cose che non funzionano: palazzetto dello sport fermo al palo, cittadini sul piede di guerra a Porto Corsini e Marina Romea.
“Le cose che non funzionano ci sono e non dobbiamo negarle, ma non vorrei si perdesse di vista il quadro d’insieme. Ravenna è una città turistica, industriale e portuale. Ora è più forte di otto anni fa, grazie a una grande mole di investimenti sbloccati e al lavoro svolto. Abbiamo rilanciato il comparto energetico: tra chimica ed energia c’era l’idea di un asset in discussione. Porto Corsini? Quando il terminal crociere era chiuso di certo non si parlava degli effetti del traffico. Avevamo promesso che avremmo riaperto, così è stato. Otto anni fa il porto rischiavia di finire declassato. In molti mi dicevano: ’non ti esporre sul porto’. Io l’ho fatto, e abbiamo vinto la sfida. Ora mi dicono ’non ti esporre sugli aeroporti’ e io lo faccio, perché mi rendo conto quando un problema oggettivo può diventare un’opportunità”.
E lei ce ne vede di opportunità in quattro scali che si fanno la guerra da sempre o quasi?
“Ho incontrato gli amministratori degli scali di Forlì, Rimini e conosco quello di Parma. Non la voglio fare facile, ma con i quattro scali si può lavorare - come Regione - a un piano strategico integrato”.
Elena Ugolini è candidata per il centrodestra: si sente favorito?
“Penso che ai cittadini non bastino slogan da campagna elettorale, ma che vogliano ascoltare come risolvere i problemi che hanno”.
Il Pd ha indicato Alessandro Barattoni come candidato sindaco: dovesse vincere, lascia la città in buone mani?
“Stimo moltissimo Alessandro e sono molto contento della sua nomina unitaria da parte dell’assemblea comunale. Noto analogie con la mia situazione. Ricevo da Stefano Bonaccini - prima c’è il voto di novembre - un elevato consenso e una Regione bene amministrata. Auspico che ad Alessandro possa spettare lo stesso compito. Riceve una città (turistica) in movimento, con tanti investimenti sbloccati e lavori in fase di realizzazione, e una coalizione molto larga. In caso di doppia vittoria, avremo una grande leva da utilizzare per lavorare per il bene della nostra provincia”.
Quando entra in un bar in Emilia, territorio dove è presumibilmente poco conosciuto, che approccio utilizza? ’Piacere, sono Michele...’, e via dicendo’?
“Rispetto a quello che mi immaginavo, la bontà del lavoro fatto a Ravenna ha parlato parlare anche in zone lontane da qui. Sto trovando grande accoglienza e disponibilità ovunque vada”.