Ravenna, 19 novembre 2019 - «Auspico che le varie associazioni di categoria intervengano, facendosi portavoce dell’ennesimo problema che sta penalizzando fortemente gli agricoltori , residenti un po’ in tutta la provincia, che coltivano mele ‘ Pink Lady’». A lanciare il grido d’allarme è Claudio Tabanelli, imprenditore agricolo che risiede e possiede diversi ettari di terreno alle porte di Cotignola in via Marchetti, vicino al confine con il territorio di Bagnacavallo.
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Il problema riguarda gli oltre due ettari di terreno di sua proprietà, coltivati a ‘Pink Lady’. «Purtroppo – osserva sconsolato l’imprenditore agricolo –, a causa del maltempo che, se si esclude qualche breve intervallo, si protrae da oltre due settimane su tutto il nostro territorio, un quantitativo assai elevato di mele si è staccato e continua a staccarsi dagli alberi cadendo a terra. Salvo ulteriori perturbazioni, peraltro purtroppo previste a quanto pare anche nel corso dei prossimi giorni in tutte queste zone, ad essere ottimisti riusciremo a raccogliere poco più della metà del prodotto».
Continua: «A dare il cosiddetto colpo di grazia sono state le intense precipitazioni, accompagnate da forti raffiche di vento, che si sono registrate sabato e domenica scorse. In sostanza, un 50% di ‘Pink Lady’, che nel caso dei miei due ettari corrisponde ad un quantitativo di frutti che oscilla tra i 350 ed i 400 quintali, è infatti caduto a terra e non è più commercializzabile. Inevitabile quindi assistere ad importanti perdite, che per quanto mi riguarda, pur non conoscendo ancora il prezzo di conferimento relativo a questa stagione, potrebbe aggirarsi intorno ad alcune decine di migliaia di euro».
Claudio Tabanelli spiega inoltre che «nonostante la nostra buona volontà, le forti piogge rendono assai complicato, a causa del fango (foto) così abbondante di questi giorni, l’accesso ai frutteti, con la inevitabile conseguenza che il prodotto, messo già a dura prova dagli eventi atmosferici, matura e inesorabilmente finisce con lo staccarsi dall’albero e cadere a terra». Uno scenario, sottolinea, «che riguarda praticamente tutti i miei colleghi che stanno effettuando la raccolta di Pink Lady».
L’imprenditore cotignolese conclude sottolineando che «per limitare quantomeno le perdite non conviene neppure conferire le mele cadute a terra (il cosiddetto scarto) a distillerie o ad aziende che producono succhi di frutta, visto che il loro prezzo di pochi centesimi al chilo (delle mele di scarto) non consente neppure in minima parte di ammortizzare quello relativo alla manodopera necessaria per la produzione e la raccolta».