Ravenna, 15 agosto 2023 – A Ravenna monta la polemica sugli ultimi inaspettati sviluppi dell’affaire Ortazzo-Ortazzino, ovvero l’area di 500 ettari con laghi e pineta, di alto interesse naturalistico fra Foce Bevano e Lido di Classe su cui negli anni ’70 l’allora pretore Andreucci, su esposto del Wwf, bloccò, sequestrando il terreno, l’iniziativa della proprietà, la società ‘Immobiliare Lido di Classe’ (con sede a Roma), di costruire un mega villaggio con porticciolo turistico. In quel momento già erano state costruite varie strade, di cui restano oggi alcune tracce coperte dalla vegetazione.
L’iniziativa del magistrato fu possibile perché nel frattempo per l’area era stata riconosciuta la tutela della convenzione di Ramsar. Ora, dopo mezzo secolo nel corso del quale quei 500 ettari sono entrati a far parte anche del territorio del Parco del Delta del Po e pertanto l’intera area si riteneva assolutamente indenne dalla possibilità di costruire, emerge una situazione notevolmente diversa. Tutto ha origine dal fatto che la ‘Immobiliare Lido di Classe’, messa in liquidazione nel 2017 per carenza di fondi, ha venduto i 500 ettari (per appena 600mila euro) a un’altra immobiliare romana, la Cpi Real Estate Italy spa, con interessi immobiliari in mezzo mondo e in particolare nell’Europa dell’Est, una società che - come evidenzia Italia Nostra in una nota - rientra nell’orbita della Cpi Property Group Sa con sede in Lussemburgo "il cui socio fondatore risulterebbe essere il magnate ceco Radovan Vitek".
Proprio dal contratto di compravendita, datato 1 marzo 2023, emerge con grande sorpresa che 90 ettari di quei terreni (ora seminativi) sarebbero edificabili, verosimilmente quelli ricadenti nella zona C del Parco.
Un dato di fatto, questo, smentito categoricamente prima dall’assessore all’Urbanistica Federica Del Conte e ieri anche dal sindaco Michele de Pascale: "Non so ancora quali siano le intenzioni della nuova proprietà, ma voglio essere chiarissimo: in nessuna delle aree di Parco del territorio dell’ Ortazzo-Ortazzino sarà mai costruito neanche un solo ulteriore metro quadrato. Mai il Comune lo autorizzerà e la città impedirà qualsiasi intervento da parte di altri livelli di governo". Il sindaco aggiunge che il Comune "è pronto in ogni momento a comprare l’area e a tal fine opereremo anche con la nuova proprietà".
E proprio questo è l’importante punto su cui si innestano le polemiche. Il fatto è che la ‘Immobiliare Lido di Classe’ aveva notificato al Parco Delta del Po l’intenzione di vendere perché potesse esercitare il diritto di prelazione. L’Ente Parco non rispose perché, ha spiegato in questi giorni, non c’erano disponibilità finanziarie né "la Cassa Depositi e Prestiti né altre due banche, fra cui la tesoreria comunale, cui ci siamo rivolti per ottenere un muto di 500mila euro, l’hanno concesso". L’Ente Parco ha anche aggiunto "di aver bussato a tutte le porte, compresi gli enti locali", ma inutilmente.