LORENZO TAZZARI
Economia

Grimaldi vuole il terminal traghetti di Ravenna: diventerebbe hub principale della compagnia

L’obiettivo immediato è raddoppiare i rimorchi trasportati e anche il personale, per un investimento da 10 milioni di euro

Il terminal traghetti di Ravenna nelle mire di Grimaldi

Ravenna, 7 febbraio 2023 – Eugenio Grimaldi, amministratore delegato del Gruppo armatoriale di famiglia, ne aveva parlato nell’autunno del 2021: "Vogliamo investire su Ravenna". L’occasione era di quelle ghiotte: inaugurare l’inserimento sulla linea Ravenna-Brindisi-Catania per il trasporto di rimorchi due navi ecologiche, l’Eco Catania e l’Eco Livorno.

Pochi giorni fa, l’armatore internazionale del settore merci e persone ha fatto sapere di essere fortemente interessato a ottenere la concessione dell’area a terra e della banchina del terminal traghetti del porto di Ravenna. Con questa operazione, Grimaldi farebbe dello scalo dell’Emilia Romagna l’hub della principale ‘autostrada del mare’ dell’Adriatico.

Il terminal traghetti ravennate, oggi controllato dall’Autorità di sistema portuale, ha chiuso il 2022 con numeri record: 81.322 rimorchi movimentati, un incremento del 6,79% rispetto al 2021. Il mese di gennaio si è appena concluso con una movimentazione boom, registrando un +22,07% a confronto con gennaio 2022, con gli stessi approdi. La movimentazione dei rimorchi è relativa alla tratta Ravenna-Brindisi-Catania coperta dai traghetti Grimaldi.

L’interesse del Gruppo napoletano è legato ai lavori infrastrutturali che l’Adsp ha in corso, per un importo che si avvicina al miliardo di euro. Nei giorni scorsi, a quanto si apprende, l’offerta per la concessione è stata formalizzata.

L’obiettivo immediato è raddoppiare i rimorchi trasportati, passando da 80mila a 150mila, il personale operativo (da 50 a 100), potenziando al massimo i collegamenti ferroviari. Un investimento di almeno 10 milioni di euro.

Grimaldi ha in costruzione altre 15 navi green. Quelle utilizzate sulla linea ravennate sono di nuova generazione: raddoppiano la capacità del servizio e sono tra le più grandi in circolazione nel Mediterraneo, consegnate nella prima metà del 2021. Battono bandiera italiana. Sono capaci di trasportare 200 mezzi pesanti in più, 500 in totale - o 250 semirimorchi – e 180 autovetture, per 7.800 metri lineari complessivi.

Spegneranno i motori in ormeggio grazie all’energia elettrica immagazzinata in grandi batterie con una potenza di 5MWh, che si ricaricano durante la navigazione mediante gli shaftgenerators e con l’ausilio del cosiddetto sistema peakshaving, a cui si aggiungono 350 metri quadri di pannelli solari. Eco Catania ed Eco Livorno sono larghe 34 metri e lunghe 238 (220 le vecchie Eurocargo), hanno una stazza di 64mila tonnellate e battono bandiera italiana. Capacità raddoppiata, quindi, triplicata rispetto alla generazione precedente di navi ro-ro, nonostante consumino lo stesso quantitativo di carburante a parità di velocità: ciò significa un’efficienza raddoppiata misurata in consumo per tonnellata di merce trasportata. Una strategia che si sposa con la linea dell’Adsp ravennate.