Ravenna, 13 novembre 2024 – È in corso in queste ore la manifestazione, nella forma di un corteo funebre con bara di cartone e tono dimesso, per riportare l’attenzione e cercare una soluzione per i 79 dipendenti che, dopo la chiusura della Farmografica di Cervia, vedono ora in via di sgretolamento la soluzione alla quale si era arrivati con Focaccia. Presenti anche Saverio Monno della Slc Cgil Ravenna, Ryan Paganelli della Uilcom Uil Ravenna e Stefano Gregnanin della Fistel Cisl Emilia-Romagna. All’origine dello stallo, da un lato, è il preannunciato dietrofront dell’imprenditore, Riccardo Focaccia, che si è dichiarato impossibilitato alla conclusione del processo di rilancio in assenza delle garanzie economiche prospettate.
Tutto ciò dopo che il 17 ottobre scorso si era tenuto un positivo incontro, a Roma, nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che sembrava poter finalmente avviare a una conclusione soddisfacente questa lunga e sofferta vertenza. Partito dall’ingresso dell'edificio della ex Farmografica di Cervia sono presenti decine di persone tra cui ex dipendenti, sindacati, forze politiche, persone amiche e vicine alla causa.
Ryan Paganelli della Uilcom Uil Ravenna ha spiegato: “I motivi per i quali l’imprenditore Focaccia si è fatto indietro non sono chiarissimi. Chiediamo un incontro in cui siano presenti tutte le parti - ministero e imprenditore - per chiarire il motivo della retromarcia dato che fino a dieci giorni fa c’era ottimismo e l’attività era iniziata. Altrimenti, a breve, inizieranno ad arrivare le lettere di licenziamento per i 79 dipendenti assunti già a tempo indeterminato dall’imprenditore. Una situazione drammatica”.