ANDREA COLOMBARI
Economia

Cessione della Cmc di Ravenna, vendita del ramo Costruzioni: ecco chi c’è dietro all’operazione

Una società di scopo con sede legale a Bologna, il cui amministratore unico è un imprenditore piemontese. Dalla commercialista nominata nella procedura di crisi negoziata, parere favorevole per altro tempo

Sede di via Trieste

La sede della Cmc di via Trieste

Ravenna, 31 ottobre 2024 – Ci sono (almeno) due nomi dietro all’operazione di possibile cessione del ramo ’Costruzioni’ di Cmc. Icaro spv srl, società con sede legale a Bologna. E il suo amministratore unico e con il 100% del capitale sociale, Alberto Garretto. Si tratta di un imprenditore 49enne di Asti che siede nel consiglio direttivo dell’Associazione generale cooperative (Agci) del Piemonte ed è noto a Modena per la sua attività nella cooperativa sociale ’L’Angolo’ specializzata nell’accoglienza dei migranti e nella riabilitazione terapeutica, si legge nel sito dedicato.

Settori, perlomeno a una prima lettura, che appaiono molto distanti dagli obbiettivi di un colosso delle costruzioni come Cmc fondato nel lontano 1901 e con commesse in tutto il globo.

Anche l’attività prevalente di Icaro sembra guardare da tutt’altra parte: “La realizzazione di operazioni di cartolarizzazione cui è connessa l’emissione di strumenti finanziari negoziabili”, si legge nella visura camerale. E su questo tema, basta farsi un giro sul web per trovare diversi articoli nei quali si tratteggiano operazioni di questa natura di Garretto e Icaro.

Quest’ultima, che è una società di scopo - cioè creata come veicolo a un obbiettivo preciso - è però una srl consortile: e, secondo le analisi fin qui depositate in tribunale, racchiude quello che appare maggiormente avvicinarsi alla natura storica di Cmc: la riqualificazione completa di beni immobili.

Garretto, raggiunto telefonicamente, ha smentito l’imminenza dell’operazione: “Tutto ancora ancora in alto mare - ha precisato -. Solo a novembre scioglieremo la riserva”. Forse strategia imprenditoriale, forse tempistiche della burocrazia finanziaria. Certo è che la strada tutta in salita percorsa da Cmc negli ultimi anni, è transitata attraverso un concordato preventivo con continuità aziendale omologato nel maggio 2020 e non rispettato con conseguente istanza di liquidazione giudiziale depositata a primavera dalla procura (pm Lucrezia Ciriello). A spendersi per l’operazione piano di salvataggio, naturalmente dal punto di vista della sua fattibilità tecnica, è stata la commercialista milanese Stefania Chiaruttini nominata nell’ambito della procedura di composizione negoziata della crisi d’impresa aperta davanti alla Camera di commercio. Un nome di peso, il suo, individuato in quanto esperta indipendente dopo l’istanza a firma degli avvocati Valerio di Gravio, Silvio Lecca e Giuseppe Della Casa per agevolare le trattative con i creditori.

E giusto alla vigilia dell’udienza pre-liquidatoria (poi rinviata a fine anno), martedì scorso l’esperta ha depositato in tribunale il proprio parere positivo per prorogare di altri quattro mesi le misure protettive a tutela di Cmc contro eventuali azioni dei creditori in questo delicato momento di trattative. Il giudice Paolo Gilotta, dopo l’istanza del colosso di via Trieste di fine giugno scorso, lo aveva già fatto sempre sulla base della conclusione della commercialista inquadrando l’operazione come “sufficientemente certa” nell’ambito di un piano che poggia su “assunzioni credibili o comunque di immediata verificabilità” da parte dell’esperta milanese. Ma dato che l’ordinanza del giudice decorreva dalla data di richiesta di Cmc, ecco palesarsi la necessità di una nuova istanza: i quattro mesi sono cioè appena scaduti.

La commercialista, nel dare disco verde ad altri quattro mesi, ha ora confermato il quadro già delineato nella prima occasione ricordando che è tutt’ora pendente la procedura di vendita del pacchetto azionario (13%) di Cmc in Eurolink, società di progetto costituita per il ponte sullo stretto di Messina: esiste una offerta irrevocabile di WeBuild con scadenza a metà novembre. Non solo: a seguito della proposta di acquisto di Icaro spv srl, pende il termine del 30 novembre per eventuali altre offerte del ramo Costruzioni. In tutto questo, la commercialista ha già avviato alcuni contatti con i creditori maggiori. Il piano di salvataggio del resto guarda a loro e soprattutto alla tutela dei posti di lavoro - circa 860 - attraverso la preservazione della continuità aziendale. In quanto a Icaro, ha già formalizzato e depositato l’offerta. E Cmc l’ha accetta e sottoscritta condizionandola all’esito delle procedure in ballo.