Quattro persone morte tra sabato e domenica sulle nostre strade. Non utilizza mai la parola ’strage’, ma Giordano Biserni (presidente di Asaps, associazione amici e sostenitori della polizia stradale), richiesto di un commento, non le manda a dire. "Da anni denunciamo determinate situazioni e non è cambiato assolutamente niente. Nell’agenda politica, poi, questo tema non c’è, è sparito". Alzi la mano chi, in effetti, abbia sentito parlare i candidati alle regionali di strade (più) sicure. I numeri, purtroppo, sono terribili. "Nell’ultimo fine settimana attraverso l’osservatorio Asaps abbiamo registrato 34 morti, sei dei quali in Emilia Romagna - 4 nel Ravennate -, altrettanti in Sicilia. Questi, per quantità, sono dati estivi, non da metà ottobre". Sabato hanno perso la vita il 41enne Marco Capozza (dopo un tamponamento tra quattro mezzi, a Sant’Antonio); il 40enne marocchino Ahmed Mazouzi (dopo un tamponamento tra la sua moto Yamaha e una Bmw sulla provinciale Naviglio, a Bagnacavallo); l’80enne Giovanna Graziani (scontro tra due auto sulla strada statale 16, nel tratto conosciuto come Reale, tra gli abitati di Mezzano e Bagnacavallo); domenica il ristoratore 58enne Antonio Mazzetti (impatto tra la sua motocicletta e un trattore in via Carlina, a Sant’Alberto). "Perché questi incidenti? In generale posso dire che le cause sono molteplici: velocità inadeguate, poi c’è quella che come Asaps abbiamo definito ’la sbornia del terzo millennio’, cioè l’utilizzo del cellulare alla guida, per arrivare allo stato delle strade".
Stato inteso come "condizioni del manto stradale, mancanza di segnaletica orizzontale e verticale e scarsa illuminazione". Biserni cita poi un tema caro ad Asaps: quello dei controlli sulle strade. "Mancano gli arbitri, cioè gli agenti. Se parliamo poi di misuratori di velocità, siamo il paese che ha fatto di ’Fleximan’ (il danneggiatore seriale di autovelox, ndr) un eroe. Lo dico consapevole che per alcuni Comuni gli strumenti di rilevazione di velocità hanno rappresentato un modo facile per fare cassa. Ma, insomma, da qui a fare di ’Fleximan’ un eroe..".
Segno che anche culturalmente ci sono tanti passi in avanti da fare. "Il numero di morti in un anno sulle strade è superiore alla sommatoria tra quelli per omicidio volontario, femminicidio e incidenti sul lavoro: chi ne parla?". Purtroppo tanti automobilisti quando sono in macchina hanno la sicurezza come ultimo pensiero: "Siamo i campioni olimpici dell’uso del cellulare. In quanti mandano e ascoltano messaggi su WhatsApp quando guidano?". Aggiungiamoci "i computer nell’abitacolo, altamente distrattivi. Inoltre, fateci caso, sta scomparendo l’uso degli indicatori di direzione". Il quadro, insomma, è pessimo. A questo si aggiunge il disinteresse della politica. "Dov’è finita la sicurezza stradale nell’agenda politica?".
Luca Bertaccini