Concordo con la perfetta riuscita della ‘Tosca’ all’Alighieri (come scritto da un lettore, ndr). Però... Il nostro teatro, negli anni, ha saputo valorizzare un repertorio meno noto di opere, purtroppo coinciso, spesso, con meno partecipazione. Ma non meno entusiasmo! Anzi, spererei di assistere, qui, a un’opera di Antonio Salieri.
Il maestro Muti contribuì circa 20 anni fa a riaccendere l’interesse su questo straordinario musicista, purtroppo ancora ricordato sotto la coltre romanzesca di un pur bellissimo film. E, ancora purtroppo, la lodevole iniziativa del grande direttore restò isolata. Salieri, oltre che compositore, fu un didatta eccezionale. Beethoven, Schubert, Liszt (per citare i più famosi) studiarono con lui. Altri gli resero omaggio o elaborarono sue musiche.
Tra questi, il faentino Giuseppe Sarti. Lo stile di Salieri, a mio sentire, abbracciava la lezione del nostro Arcangelo Corelli dei dialoghi nei suoi Concerti grossi, portati nelle sezioni orchestrali con, a volte, elementi di scuola tedesca. Le armonie delle sue ouverture dimostrano un equilibrio esemplare.
Penso che gli studenti di musica ravennati ne beneficierebbero perché, lungi dall’essere una musica puramente scolastica, in Salieri si avverte comunque il pensiero del magistrale didatta quale era.
Rosalba Maccanti