REDAZIONE RAVENNA

"Voltana, tanti eventi in parrocchia"

Don Maurizio Ardini: "Dopo l’emergenza Covid cerchiamo di organizzare incontri e confronti"

"Voltana, tanti eventi in parrocchia"

Inizia oggi un viaggio alla scoperta della storia, delle attività di carattere religioso, sociale, ricreativo e culturale, ma anche delle curiosità e degli aneddoti riguardanti le parrocchie della Bassa Romagna.

La prima tappa è a Voltana, maggiore frazione del comune di Lugo. Circa 10 anni dopo la fine della prima guerra mondiale, alcune famiglie fecero presente al vescovo di Imola la necessità di avere una chiesa al centro del nuovo paese, sorto nei pressi della stazione ferroviaria. Quella di San Giuseppe, nella vicina località di Chiesanuova, si trovava infatti a oltre 3 chilometri da Voltana. Il vescovo aderì alla loro richiesta contattando la famiglia Ortolani, dalla quale ottenne la promessa della donazione di un ampio lotto di terreno sul quale realizzare la canonica e la nuova chiesa. Il primo parroco fu don Giovanni Proni, che fece il suo ingresso il 4 novembre 1940. Ad accoglierlo c’era tutto il paese, anche se il giorno dopo dovette constatare quanto fosse modesto il suo ‘gregge’, visto che a messa c’era una sola persona, Annunziata Grilli. La cerimonia della posa della prima pietra della futura chiesa intitolata ai santi Antonio da Padova e Giovanni Bosco si tenne il 4 ottobre 1953, mentre l’inaugurazione avvenne il 22 aprile 1956. Il 4 novembre 1965 fu invece inaugurato il nuovo campanile. A succedere a monsignor Proni (parroco fino all’ottobre 1953 e poi consacrato nel 1962 vescovo di Termoli e nel 1986 vescovo di Forlì-Bertinoro) fu don Pier Ugo Poggi, che ha guidato la parrocchia fino a settembre 1995. Da allora e per quasi 24 anni il nuovo ‘pastore’ è stato don Felice Marchi, improvvisamente scomparso nel luglio 2019. Alla luce del concreto rischio che si potesse celebrare un’unica messa domenicale, a offrire al vescovo la sua disponibilità a ‘coprire’ momentaneamente anche Voltana fu don Maurizio Ardini, parroco anche di San Bernardino e amministratore a Belricetto. Un incarico che da temporaneo è diventato definitivo, vedendo il sacerdote, grazie all’aiuto di don Francois Ndayizeye, adoperarsi affinché nascesse un’unità pastorale nuova, sopperendo così al crollo delle vocazioni sacerdotali.

"Voltana – osserva don Ardini – sta vivendo un momento particolare che va ad aggiungersi, non solo all’arrivo degli stranieri non cattolici, ma anche alla denatalità. Basti pensare che nel solo 2022 si sono registrati appena tre battesimi, a fronte di ben 56 decessi. Ho cercato di coprire la presenza del parroco precedente sia in canonica incontrando chi avesse bisogno, sia attraverso una pastorale all’esterno che potesse raggiungere il maggior numero possibile di persone. Non è stato facile perché l’emergenza Covid ha bloccato a metà le benedizioni pasquali proprio nel mezzo del cammino tra le case di Voltana. L’auspicio è che vi siano tante altre possibilità di incontro e di confronto, e che insieme si costruisca una società multietnica e multiculturale, senza però perdere le nostre radici e tradizioni e la nostra fede cattolica".

Luigi Scardovi