Violenza sulla collega di lavoro. Stalking poi lo stupro in spiaggia. E lui: "Ti faccio finire sul giornale"

Alla sbarra un 48enne per atti persecutori e abusi sessuali sulla ex convivente .

Violenza sulla collega di lavoro. Stalking poi lo stupro in spiaggia. E lui: "Ti faccio finire sul giornale"

Violenza sulla collega di lavoro. Stalking poi lo stupro in spiaggia. E lui: "Ti faccio finire sul giornale"

Alternava momenti di rabbia ad altri di ravvedimento. Frasi amorose ad altre che sprigionavano odio, del tipo: "Piuttosto mi faccio arrestare, ma tu sei mia". E ancora, "finiremo nella prima pagina del giornale". Poi, un giorno, al consueto comportamento dello stalker, avrebbe aggiunto un brutale stupro in spiaggia, trascinando con la forza quella ragazza, una collega di lavoro con la quale aveva avuto una relazione sentimentale che lui non voleva considerare chiusa. Per questi fatti – atti persecutori, violenza sessuale e violenza privata –, collocati tra l’aprile e l’agosto del 2021, è a processo un 48enne originario della Sicilia e residente a Ravenna. L’uomo è difeso dall’avvocato Francesco Manetti, mentre la vittima è parte civile con la tutela dell’avvocato Valentina Bartolini. Il processo, davanti al tribunale in composizione collegiale – tre giudici – partirà a luglio 2024. Secondo l’accusa l’uomo, con molestie, ingiurie e minacce, avrebbe ingenerato nella ex convivente un perdurante stato d’ansia, dopo che lei nell’aprile 2021 aveva deciso di interrompere la relazione. Condotta consistita nell’inviarle ripetuti messaggi tramite Whatsapp e attraverso le varie piattaforme dei social, che la donna aveva poi bloccato nel tentativo di neutralizzarlo. A quel punto l’uomo avrebbe avviato un’opera di tormento quotidiano, fatta di pedinamenti e messaggi via mail: ben 135 quelle inviatele fino ad agosto, quando la denuncia ha fatto scattare l’indagine. Oltre a seguirla nei luoghi da lei frequentati, l’indagato avrebbe attuato i suoi comportamenti persecutori anche sul posto di lavoro, insultandola in presenza dei colleghi e aspettandola nel parcheggio. Qui, in una occasione, le avrebbe danneggiato l’auto in sosta, talvolta impedendole di andarsene fino all’arrivo della polizia. In un caso, dopo averle mandato a casa un mazzo di fiori, implorandola di riallacciare la relazione, all’ennesimo rifiuto l’ha minacciata con frasi del tipo "ti sgozzo lentamente come un animale, anzi mi fai schifo e non mi voglio neanche sporcare le mani, prendo un tizio che lo fa per 500 euro". L’episodio più cruento viene collocato la sera del 2 agosto, a Marina di Ravenna, quando dopo essere stata intercettata in spiaggia mentre passeggiava, la donna ha riferito di essere stata aggredita e costretta a subire un violento rapporto sessuale, mentre lui le tappava la bocca con la mano per impedirle di urlare e l’aveva immobilizzata ai polsi.

Lorenzo Priviato