Ravenna, 1 dicembre 2022 - Tutto è iniziato con una videochiamata casuale: quella del padre al figlio, un bambino per l’appunto. Dall’altra parte, i pixel dello schermo del suo dispositivo gli hanno restituito un’immagine che mai avrebbe pensato di vedere e che lo ha lasciato totalmente esterrefatto e allarmato: il bambino era infatti seminudo assieme al nonno acquisito, una persona di riferimento nella vita del minore e di tutta la famiglia. La vicenda è approdata ieri in tribunale, nel corso di un’udienza preliminare davanti al gup Andrea Galanti. Il nonno, un ultraottantenne, è accusato di violenza sessuale con l’aggravante legata alla tenera età della vittima.
I fatti sarebbero successi nel settembre del 2021 e almeno in una manciata di episodi, secondo quanto riscontrato dalle indagini e soprattutto sentendo il minore in un contesto protetto. L’indagine del resto è partita proprio da quella videochiamata, in cui il padre si accorse che il bambino era in camera da letto seminudo assieme al nonno. Il genitore ovviamente chiese subito al figlio cosa stesse facendo, e lui gli rispose che si trattava di "giochi col nonno". A quell’episodio seguì una denuncia da parte del padre e l’acquisizione della testimonianza del minore, che è poi stata ritenuta attendibile.
Ieri l’udienza preliminare per il processo si è tenuta davanti al pm Angela Scorza, mentre il nonno è difeso dagli avvocati Giorgia Montanari e Giacomo Scudellari. Il minore si è costituito parte civile tramite il padre con l’avvocato Lamberto Carraro del foro di Bologna. Il giudice per le indagini preliminari è Andrea Galanti.
Ciò che chiede il padre del bambino è che, come risarcimento per l’accaduto, l’ultraottantenne imputato rinunci al diritto di usufrutto sulla casa di proprietà della nonna del bimbo, in modo che in futuro l’immobile possa tornare nelle disponibilità del minore e della sua famiglia. La prossima udienza sulla vicenda si terrà a marzo.
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