Quel filmato amatoriale mostrava una donna che abusava di un bambino in tenerà età. Immagini costate a un cittadino di origine straniera difeso dall’avvocato Francesco Furnari, il rinvio a giudizio per detenzione di materiale pedo-pornografico (articolo 600 quater del codice penale).
Il processo è partito nei giorni scorsi davanti al giudice Cecilia Calandra e al viceprocuratore onorario Simona Bandini. Secondo le indagini, l’impupato aveva scaricato quel filmato, o comunque lo aveva ricevuto, attraverso Internet. E lo aveva poi memorizzato sul proprio cellulare fino almeno al luglio 2019.
La norma prevede che chi detenga materiale pornografico realizzato utilizzando minorenni, in caso di condanna sia punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa non inferiore a 1.549 euro.