
Preparativi per la stagione estiva (foto Corelli)
Baristi, camerieri di sala e ai piani, aiuto cuochi, scaffalisti e addetti al carico scarico merci, pizzaioli, addetti alla spiaggia e alla vendita di costumi da bagno e receptionist. Sono ancora 81 gli annunci per la ricerca di oltre 300 lavoratori stagionali in provincia di Ravenna. Questi i dati del portale Cescot Lavoro, sito per la ricerca e la formazione di lavoratori stagionali di Confesercenti di Ravenna e Cesena. A pubblicare gli annunci – il primo risale al 6 gennaio – sono stabilimenti balneari, alberghi, bar, chioschi della piadina, minimarket e bazar estivi.
"Ad oggi, sul territorio – spiega Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna – manca ancora il 30% di lavoratori per completare l’organico in vista della prossima stagione balneare. È un problema che interessa sia le figure più qualificate, come possono essere gli chef, sia quelle meno. È un tema su cui bisogna continuare a interrogarsi. In questi anni è stato fatto molto sia dai centri per l’impiego sia grazie ai corsi di formazione delle associazioni di categoria, ma la difficoltà continua ad esserci e non si può negare".
Alla base della difficoltà nel reperire lavoratori stagionali, secondo Rustignoli c’è un cambiamento sociale. "Le aspettative dei giovani – racconta – sono cambiate e, di conseguenza, dedicano al lavoro stagionale meno tempo che in passato. Anche perché spesso in estate hanno tirocini, percorsi di integrazione lavorativa o periodi di studio all’estero. Mentre una volta appena finiva la scuola o l’università, si iniziava con la stagione e si finiva in settembre inoltrato, ora i ragazzi tendono a dare disponibilità full-time per un mese o poco più, o magari sono a disposizione per l’intera stagione ma solo nei weekend".
L’altro fattore che ha un grande impatto nella ricerca di lavoratori il calo delle nascite. "Bisogna essere realisti – continua Rustignoli – e mettere in comunicazione la forza lavoro disponibile con la richiesta. Con una popolazione che invecchia e un minor numero di giovani, è fondamentale valorizzare anche la forza lavoro che arriva da Paesi extracomunitari e inserirli in percorsi di formazione. In proiezione, nei prossimi 5-10 anni, senza operazioni di questo tipo, sarà molto difficile riuscire a garantire gli stessi servizi. Chiaramente non deve essere un percorso interamente a carico dello Stato, anche le imprese devono essere disposte a fare la loro; ma alla base ci deve essere una volontà".
Se dal canto loro i datori di lavoro faticano a trovare dipendenti per la stagione estiva, dall’altro, i lavoratori non sono più disposti ad accettare qualsiasi condizione. La segretaria di Filcams Cgil Ravenna, Cinzia Folli, racconta: "Purtroppo, ancora in molti casi durante la stagione si lavora 10 o 12 ore al giorno, con una paga onnicomprensiva che vede una parte in busta paga e una parte in nero. In più, spesso, i lavoratori stagionali si trovano a dormire in spazi comuni con altre persone, in condizioni non pienamente idonee. Chi ha alternative o può permetterselo non è più disposto ad accettare questo tipo di condizioni. Di conseguenza, la stagione non è più attrattiva come in passato".
Anche secondo Folli, inoltre, è da considerare un contesto sociale profondamente mutato. "Il Covid ha radicalmente cambiato le priorità delle persone – spiega – facendo emergere in tutte le fasce d’età il desiderio di avere più tempo per se stessi. In aggiunta, oggi c’è un’elevata mobilità nel mercato del lavoro. Di conseguenza, è frequente che le persone accettino una posizione e poi cambino dopo poco perché hanno ricevuto un’offerta migliore".
Per quanto riguarda la ricerca dei bagnini di salvataggio, invece, Rustignoli spiega che nel comune di Ravenna si assumono circa 130 persone, e al momento i percorsi di assunzione già avviati riguardano circa 110 persone. Ancora si aspetta la conclusione dei nuovi corsi di abilitazione, per completare l’organico. "Insomma, siamo fiduciosi di arrivare a regime per l’avvio della stagione".
Lucia Bonatesta