Casal Borsetti ricorderà domani i vent’anni della morte di don Franco Stevanato, avvenuta il 23 febbraio 2001 dopo una dolorosa malattia.
Lo farà con una messa celebrata alle 10, nella chiesa di San Lorenzo, dal parroco don Rafal Swarek.
A ricordarlo sarà tutta la comunità, non solo quella religiosa, perché i ventun anni passati alla guida della parrocchia (che comprendeva anche Marina Romea e Porto Corsini), dal 1980 al 2001, incisero notevolmente sulla crescita sociale del piccolo paese. Tanto che a don Franco il comune di Ravenna ha intitolato una strada, proprio nel centro di Casal Borsetti. "Don Stevanato ha donato la propria vita alla sua comunità, si è messo al suo servizio, ha vissuto la missione sacerdotale con semplicità, con buon umore, giovialità e tanta umanità" ebbe a dire nel decennale della morte l’allora arcivescovo monsignor Giuseppe Verucchi.
In particolare di don Franco vengono ricordati l’impegno profuso per la scuola materna e la sua apertura agli immigrati, soprattutto la comunità dei senegalesi che a Casal Borsetti è sempre stata molto numerosa. In questo contesto Verucchi ricordò l’opera del parroco finalizzata al loro inserimento nel tessuto sociale locale.
L’arcivescovo evidenziò anche le grandi doti umane di don Franco, la sua enorme disponibilità ad ascoltare, ad aprire la porta della canonica a chiunque bussasse: "Mettiti a sedere, bevi un bicchiere e mangia un boccone. Poi parliamo", era il suo approccio.
Nato a Noale, in provincia di Venezia, il 20 novembre 1934, don Franco fu ordinato sacerdote a 27 anni, nel luglio del 1961 e venne subito mandato sul ‘fronte’ laico ravennate, prima cappellano a San Rocco, per sei anni, fino al 1967, poi a Cervia per un anno.
Nel 1969 don Franco Stevanato venne nominato parroco a Madonna dell’Albero, dove è rimasto per undici anni.
Infine, l’approdo a Casal Borsetti, avvenuto nel 1980, quando ha assunto poi anche la ‘reggenza’ di Marina Romea e Porto Corsini.
c.r.