
L’incidente del 10 dicembre 2023 (foto Tedioli)
Nessun collegamento diretto tra il progetto di quadruplicamento dei binari della tratta Bologna-Castel Bolognese e l’incidente ferroviario verificatosi nei pressi della stazione di Faenza dopo le 20 del 10 dicembre 2023. Il sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante, rispondendo a una interrogazione della parlamentare ravennate del Pd Ouidad Bakkali, è tornato sull’urto tra i treni passeggeri Frecciarossa 8828 Lecce-Venezia e Regionale 1742 Bologna-Rimini su cui il ministero aveva avviato l’investigazione di propria competenza, "ancora in corso".
Secondo quanto osservato da Ansfisa, l’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali - ha proseguito Ferrante -, "la collisione è stata causata da una indebita retrocessione del treno 8828 che così è andato a urtare il primo veicolo di testa del Regionale 1742, fermo, ma diretto nella stessa direzione, davanti al segnale di blocco disposto a via impedita". Per quanto risulta, "la retrocessione del treno si è verificata a seguito dell’intervento della frenatura d’urgenza comandata dal dispositivo vigilante del treno". Il convoglio, a causa della pendenza, era retrocesso di circa 800 metri senza intervento del macchinista, pure presente e attivo in cabina.
L’Agenzia ha precisato inoltre che "non si ravvedono, allo stato, diretti collegamenti tra l’incidente e la possibile realizzazione del quadruplicamento della tratta ove lo stesso è avvenuto". In merito al quadruplicamento della tratta Bologna-Castel Bolognese, il sottosegretario ha sottolineato che costituisce la prima fase del potenziamento ad alta velocità della direttrice. Il progetto, "già finanziato", prevede la realizzazione di due nuovi binari dedicati, oltre a quelli già esistenti della linea storica. Il 28 febbraio scorso si è concluso il dibattito pubblico: Rfi provvederà a completare il progetto di fattibilità tecnica ed economica dando avvio all’iter autorizzativo per l’approvazione del progetto con contestuale dichiarazione di pubblica utilità e successiva procedura negoziale. Ora, ha concluso il sottosegretario, è in corso la redazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali.
Per Bakkali occorre "intervenire su entrambe le direttrici, tanto nella direzione di Bologna quanto nella direzione di Ravenna, non soltanto per colmare la fragilità infrastrutturale del territorio, ma anche per valorizzare punti di interesse strategico per il Paese, come il porto di Ravenna". L’auspicio, ha concluso la dem, è che "si proceda al più presto all’implementazione dei servizi ferroviari di alta velocità anche in Emilia-Romagna".
In quanto alla collisione tra i due treni, di recente la procura di Ravenna ha notificato un avviso di conclusione indagine al macchinista del Frecciarossa, un 45enne di Marcon (Venezia) difeso dall’avvocato Beniamino Nordio. L’uomo, proprio in ragione degli accertamenti tecnici, sin dai primi passi dell’inchiesta coordinata dal pm Silvia Ziniti, era stato indagato a piede libero per disastro ferroviario colposo. Sei almeno i feriti tra i 460 passeggeri totali distribuiti sui due convogli, di cui nessuno grave (30 al massimo i giorni di prognosi).