È con una bocciatura da parte delle tre maggiori sigle sindacali che Primula – la nuova società pubblico-privata in futuro destinata a gestire i posti accreditati nelle strutture socio-assistenziali del territorio – fa la sua prima uscita fuori dai palazzi della politica. La nuova creatura, che vedrebbe la compartecipazione di Asp della Romagna Faentina e cooperativa sociale In Cammino, finora non si era mai affacciata oltre palazzo Manfredi. "Il progetto non è stato tenuto segreto – assicura l’assessore Agresti –, in commissione consiliare se n’è parlato".
Che forma avrebbe la nuova società il cui profilo è attualmente al vaglio della Corte dei Conti? Primula vedrebbe il privato detenere le quote di maggioranza, ma il presidente e la maggioranza del cda sarebbero appannaggio del settore pubblico. Abbastanza perché i sindacati prendano posizioni all’apparenza categoriche: "L’attuale proposta non è condivisibile", fanno sapere Cgil e Uil, mentre la Cisl riafferma "l’importanza di una gestione pubblica dei servizi". Attualmente l’Asp è proprietaria di sei strutture, a Castel Bolognese (che gestisce con suo personale), a Fognano e Solarolo (in cui si serve di personale esterno), oltre alle tre in gestione a In Cammino, a Casola Valsenio, Brisighella e nel complesso Il Fontanone di Faenza. A sua volta, In Cammino – ora Consorzio Blu – gestisce altre strutture con posti accreditati, come quelle faentine di Santa Teresa e Sant’Umiltà.
Stante il fatto che il numero di posti accreditati per la Romagna faentina viene deciso a livello regionale, sono soprattutto due i quesiti che i sindacati lanciano nella mischia. Il primo riguarda i 120 posti calmierati attualmente gestiti dall’Asp, la quale li ha regolarmente indicati quali una delle fonti dei suoi bilanci in rosso per un totale di oltre un milione di euro, mentre il secondo verte sulla natura contrattuale di chi lavorerà per la nuova società. Su quest’ultimo punto sia l’Asp che il Comune si profondono in rassicurazioni: "I dipendenti dell’Asp rimarranno tali, con tutte le garanzie di un contratto con il settore pubblico". Lavoreranno tuttavia gomito a gomito, eseguendo le stesse mansioni, con colleghi contrattualizzati con un privato: "È una situazione che già si sta verificando", precisa l’assessore al Welfare Davide Agresti. Sul futuro del posti calmierati la nebbia è più fitta: pare però di capire che difficilmente si proseguirà sulla linea adottata finora. "Insisteremo sugli strumenti di equità sociale. Stiamo riflettendo su una tariffa sulla base dell’Isee per i posti a libero mercato".
La domanda che tormenta tutti è però un’altra: con la nuova società aumenteranno le rette per i posti a libero mercato? Impossibile prevederlo ora, benché l’Asp assicuri che In Cammino "è una cooperativa sociale, dunque per statuto non deve massimizzare i suoi profitti, ma ridistribuirli". L’ipotesi-Primula, attualmente al vaglio della Corte dei Conti, approderà sui banchi del consiglio comunale probabilmente a gennaio.