Una battaglia decennale : "Noi stretti come sardine. Allargare l’area naturista"

Continua la crociata di Fidenzio Laghi a tutela della pratica nudista in spiaggia. Sabato il grande afflusso di bagnanti ha posto in evidenza difficoltà mai superate.

Una battaglia decennale : "Noi stretti come sardine. Allargare l’area naturista"

Una battaglia decennale : "Noi stretti come sardine. Allargare l’area naturista"

Fidenzio Laghi, ex storico presidente dell’Associazione Naturista Emiliano Romagnola, continua la sua battaglia per l’allargamento della spiaggia naturista di Lido di Dante. Sabato 22 giugno, dopo diversi giorni di brutto tempo, la spiaggia di Lido di Dante ha visto un notevole afflusso di persone, tra cui molti naturisti. Tuttavia, Laghi lamenta che questi ultimi siano stati costretti a stare nello stretto spazio riservato dal Comune, senza possibilità di espansione, nonostante la spiaggia adiacente, riservata ai cosiddetti “tessili”, si estenda per 450 metri, offrendo ampio spazio ai bagnanti non naturisti. Laghi sottolinea come "gli stabilimenti balneari siano spesso pieni solo nelle prime file vicino al mare", e suggerisce che dovrebbe esserci una maggiore alternanza tra stabilimenti e tratti di spiaggia libera.

Durante le sue passeggiate nella Pineta Ramazzotti, Laghi ha notato che, fino allo stagno a sud del campeggio Classe, "rimangono pochi pini sani e ampie aree di desertificazione". Così esprime preoccupazione per la possibilità che queste aree "possano essere urbanizzate invece di essere rimboschite", come sarebbe auspicabile per preservare l’ambiente naturale. Fidenzio Laghi ha dedicato molti anni alla causa del naturismo, iniziando la sua battaglia negli anni Ottanta quando era presidente dell’associazione nudista Emiliano Romagnola. Già alla fine degli anni Settanta, frequentava l’area naturista della Bassona vicino alla foce del torrente Bevano. La sua lotta ha conosciuto alti e bassi con il Comuni di Ravenna: alcuni sindaci hanno sostenuto la causa, mentre altri si sono opposti fermamente. Nel 2012, la situazione si aggravò con numerose denunce da parte del Corpo Forestale dello Stato, che considerava il naturismo un’offesa alla pubblica decenza. Tuttavia, la magistratura di Ravenna archiviò tutte le accuse. Un evento drammatico si verificò il 19 luglio 2012, quando un incendio devastò oltre sessanta ettari della Pineta Ramazzotti, situata dietro la spiaggia naturista. Questo episodio ha accresciuto le preoccupazioni di Laghi riguardo alla desertificazione e alla possibile urbanizzazione delle aree non ancora rimboschite della pineta. Ancora oggi, Laghi chiede una legge nazionale che riconosca e regolamenti il naturismo, superando la discriminazione e la disinformazione che circondano questa pratica. Egli sostiene la necessità di spazi pubblici chiaramente segnalati, dove i naturisti possano vivere la loro esperienza in serenità, rispettando il diritto di chi non desidera vedere pratiche naturiste.

Lorenzo Priviato