FRANCO GÀBICI
Cronaca

Un pezzo di storia se ne va. Oggi l’addio a Domenico Berardi. I funerali alle 15.30 a Russi

Fu direttore dell’Archivio storico del Comune di Ravenna e reggente della Biblioteca Classense. Nel 1993 fu insignito del ’Premio Guidarello’ per il giornalismo d’autore. Aveva 92 anni.

Domenico Berardi in una foto scattata l’anno scorso nella sua casa. Laureato in Scienze Politiche, fu anche giornalista

Domenico Berardi in una foto scattata l’anno scorso nella sua casa. Laureato in Scienze Politiche, fu anche giornalista

La città di Russi si mette il lutto al braccio per la scomparsa di Domenico Berardi, uno dei suoi figli più illustri, avvenuta l’altro ieri all’età di 92 anni, i funerali avranno luogo oggi pomeriggio, alle 15.30, nella Chiesa arcipretale di Russi, piazza Farini.. Figura conosciutissima anche a Ravenna, nell’immediato dopoguerra è stato il direttore dell’Archivio storico del Comune e durante una “vacanza” della direzione della Biblioteca Classense ne assunse per qualche tempo la reggenza. Dopo aver frequentato il liceo classico si laureò a Firenze in scienze politiche con Luigi Lotti e in quegli anni trascorsi nella città del giglio entrò in contatto con Giovanni Spadolini che lo ebbe sempre in grande stima. Repubblicano ’doc’, giocò una parte importante nella vita politica ravennate come consigliere del sindaco Bruno Benelli.

E a proposito di La Malfa, Dante Bolognesi mi ha ricordato questo significativo episodio che testimonia l’amore filiale per la ’sua’ Russi. Un giorno, infatti, La Malfa chiese a Berardi di entrare a far parte della sua segreteria, un incarico che dimostrava in quanta considerazione fosse tenuto dai vertici del Partito repubblicano. Di fronte a questa lusinghiera proposta, però, Berardi si premurò di chiedere se quell’incarico avrebbe richiesto un suo trasferimento nella capitale. E una volta ricevuta la risposta affermativa concluse la trattativa con queste parole: "Lasciare Russi? Non se ne parla nemmeno!".

Berardi si distinse anche nel campo del giornalismo. Fu direttore della ’Voce repubblicana’, collaboratore del Carlino nella redazione di Forlì e Ravenna e del ’Messaggero’ sotto la direzione di Andrea Emiliani.

Nel 1993 fu insignito del ’Premio Guidarello’ per il giornalismo d’autore. Romagnolo a tutto tondo, quando conversava con gli amici usava sempre il dialetto. E questo suo affetto per il nostro vernacolo è dimostrato dal fatto che negli anni Settanta fu uno dei capi redattori della rivista ’La Piè’. Ma quando vestiva i panni del saggista, dalla sua penna fluiva una prosa inconfondibile con la quale trattava gli argomenti con quel suo stile inconfondibile condito da una sottile e discreta ironia che era una delle sue caratteristiche. Berardi ha anche fatto parte della direzione dell’Istituto dei Beni culturali e il suo nome figura nel comitato scientifico della monumentale ’Storia di Ravenna’ pubblicata da Marsilio negli anni Novanta. Fu anche nel Collegio dei “Probiviri” della Società di studi romagnoli.

Fu amico di russiani illustri: Vincenzo Patuelli, padre di Antonio, Eraldo Pasi, docente di storia e filosofia al Liceo scientifico di Ravenna, e Sergio Zavoli. Nel catalogo della Classense più di un centinaio di schede testimoniano i suoi svariati interessi. Riunire, tutti o in parte, i suoi saggi sarebbe il modo migliore per onorare la memoria di questo finissimo intellettuale.