REDAZIONE RAVENNA

Un Palasport da quasi 24 milioni. Sei anni fa preventivati 15 e mezzo

I ritardi costano: i rincari intervenuti progressivamente hanno costretto a ritoccare i prezzi al rialzo. La voce ’imprevisti’ da sola vale quasi 6 milioni, tra ritocchi dovuti all’inflazione e all’Iva.

Il cantiere del Palasport in alcune foto scattate ieri (Zani)

Il cantiere del Palasport in alcune foto scattate ieri (Zani)

Dovevano essere 15 milioni e mezzo. Almeno, così si scriveva sei anni fa. Da allora molte cose sono cambiate e il nuovo Palasport costerà quasi 8 milioni e mezzo in più. Lo scrive nero su bianco Palazzo Merlato in una delibera dei giorni scorsi che mette in conto gli ultimi rincari: totale 23.944.384,59 euro. Quasi 24 milioni, insomma.

Del resto la voce ’imprevisti’ da sola vale 5 milioni e 805mila euro: vi rientrano revisioni dei prezzi intervenute negli anni a causa dell’inflazione e dell’Iva. Del resto già nel 2019, poco dopo l’affidamento del contratto d’appalto al consorzio Research, si iniziò a parlare di modifiche nel quadro economico, che nel 2020 vennero quantificate in un’aggiunta di 460mila euro alla cifra iniziale. E, poi, di un altro milione e 250mila euro per il

concordamento di nuovi prezzi nel 2021. Il progetto costava in totale 17 milioni e 210mila euro nel maggio del 2022, poi 17 milioni e 571.713 euro a settembre. La compensazione dei prezzi, con gli adeguamenti dovuti all’inflazione, ha portato a numerosi adeguamenti: il progetto è arrivato a 18 milioni e 231.075 euro nell’aprile 2023, a 19 milioni e 671.025 euro a marzo dell’anno scorso, a 20 milioni e 772.255 euro a maggio e poi a 22 milioni e 944.372 euro a luglio. Ora siamo a quasi 24 milioni.

Il cantiere ha ricevuto tutti i permessi per partire nel dicembre 2019, ma ha subito vari stop. Il primo poco dopo l’avvio, a causa della pandemia. Poi c’è stata l’interdittiva antimafia che ha colpito la Passarelli, che avrebbe dovuto eseguire i lavori per il consorzio Research, vincitore dell’appalto, che ha poi designato il consorzio Cear. Nel 2022 un’altra interdittiva antimafia, da parte del prefetto di Salerno, ha colpito lo stesso consorzio Research, comportando un altro stop. I lavori erano ripartiti dopo che la ditta aveva fatto ricorso, per poi fermarsi di nuovo, a marzo 2024, quando il Consiglio di Stato le ha dato torto. È quindi poi arrivato un commissario, il cui incarico negli ultimi mesi è stato prorogato. La fine del cantiere è così ora programmata per il 2026, o almeno entro quell’anno: nei fatti significa poco meno di un paio d’anni di lavorazioni se tutto va come deve andare, ovvero oltre 5 anni di ritardo rispetto alle prospettive iniziali. Ed è probabile, visti gli aumenti degli ultimi anni, che fino ad allora il prezzo salirà ancora.

sa.ser