Ravenna, 30 novembre 2021 - I video c’erano e i testimoni pure. La polizia ha fatto il resto allineando visi e nomi e restituendo la bellezza di circa 40 indagati quasi equamente distribuiti tra le due opposte tifoserie. Le conseguenze per la rissa scoppiata il 7 novembre scorso fuori dallo stadio Benelli giusto un paio di ore prima della partita tra Ravenna e Prato (campionato di serie D), non saranno solo penali: i diretti interessati potrebbero cioè vedersi presto notificare pure un Daspo, acronimo di ’divieto di accedere a manifestazioni sportive’. Il che significa tanti saluti al pallone negli stadi per un periodo che andrà da uno a cinque anni.
Fra le due tifoserie non risultavano pregressi attriti anche se è sentita la rivalità tra gli ultras del Prato e della Lucchese, questi ultimi gemellati con il tifo ravennate. Di fatto gli accertamenti pre-partita non avevano portato a individuare particolari criticità. E così il match era stato inquadrato come a ‘basso rischio’. Ma evidentemente tra alcuni dei supporter delle due formazioni, gli animi non erano così distesi. Il chiarimento si era materializzato su via Cassino, quasi a ironica evocazione di ben altre battaglie. Di fatto quella strada aveva offerto l’involontario contesto alla mischia. Il pullman dei tifosi toscani, bianco e senza particolari insegne distintive, era giunto allo stadio intorno alle 12.40 ma non sarebbe dovuto passare da via Cassino, proprio davanti alla curva Mero e al bar all’angolo con via Montanari, tradizionale punto di ritrovo dei tifosi giallorossi. Il parapiglia a seguire era stato breve ma intenso: erano volati oggetti - come le locandine della vicina edicola usate quali armi improprie - ma anche pugni e calci. Un ultras del Prato era arrivato pure a spaccare lo specchietto di un’auto in sosta per brandirlo verso uno dei rivali. E solo l’intervento delle forze dell’ordine, alla fine aveva consentito di disperdere i facinorosi con gli ospiti scortati sino al settore di curva a loro destinato. Bilancio: qualche danno fuori dal bar e un tifoso del Ravenna rimasto lievemente ferito alla testa e medicato in ospedale.
Pochi dubbi sulla dinamica degli scontri: soprattutto grazie ad alcuni dei residenti che si erano tempestivamente affacciati dai loro balconi filmando tutto con i cellulari e riversando il materiale sul web quasi in tempo reale. Immagini decisamente nitide e fuori da ogni equivoco. Gli investigatori hanno analizzato anche i video delle telecamere di sicurezza distribuite sul percorso seguito dal bus per arrivare all’area della rissa. Ciò servirà a meglio inquadrare il contesto dei fatti: se cioè nati da banale e casuale errore di percorso o se invece alimentati da un chiarimento tra tifosi non del tutto estemporaneo. Di fatto secondo quanto accertato in prima battuta, dopo il passaggio del pullman, alcuni supporter giallorossi - forse considerandola un’azione provocatoria - avevano lanciato alcune bottiglie verso il mezzo il quale si era fermato poco più avanti. A quel punto erano scesi diversi tifosi toscani e nel breve la situazione era degenerata con le conseguenze - penali e amministrative - che ora conosciamo.