ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Ultras Ravenna Prato scontri: indagati una quarantina di tifosi

Individuati dalla polizia grazie all’esame dei filmati e alle testimonianze: ora rischiano pure il Daspo. Sono quasi equamente distribuiti tra i tifosi del Prato, lievemente più numerosi, e quelli giallorossi

Lo scontro fra le due tifoserie ripreso dalle telecamere di uno degli edifici vicini

Lo scontro fra le due tifoserie ripreso dalle telecamere di uno degli edifici vicini

Ravenna, 30 novembre 2021 - I video c’erano e i testimoni pure. La polizia ha fatto il resto allineando visi e nomi e restituendo la bellezza di circa 40 indagati quasi equamente distribuiti tra le due opposte tifoserie. Le conseguenze per la rissa scoppiata il 7 novembre scorso fuori dallo stadio Benelli giusto un paio di ore prima della partita tra Ravenna e Prato (campionato di serie D), non saranno solo penali: i diretti interessati potrebbero cioè vedersi presto notificare pure un Daspo, acronimo di ’divieto di accedere a manifestazioni sportive’. Il che significa tanti saluti al pallone negli stadi per un periodo che andrà da uno a cinque anni.

Lo scontro fra le due tifoserie ripreso dalle telecamere di uno degli edifici vicini
Lo scontro fra le due tifoserie ripreso dalle telecamere di uno degli edifici vicini

Fra le due tifoserie non risultavano pregressi attriti anche se è sentita la rivalità tra gli ultras del Prato e della Lucchese, questi ultimi gemellati con il tifo ravennate. Di fatto gli accertamenti pre-partita non avevano portato a individuare particolari criticità. E così il match era stato inquadrato come a ‘basso rischio’. Ma evidentemente tra alcuni dei supporter delle due formazioni, gli animi non erano così distesi. Il chiarimento si era materializzato su via Cassino, quasi a ironica evocazione di ben altre battaglie. Di fatto quella strada aveva offerto l’involontario contesto alla mischia. Il pullman dei tifosi toscani, bianco e senza particolari insegne distintive, era giunto allo stadio intorno alle 12.40 ma non sarebbe dovuto passare da via Cassino, proprio davanti alla curva Mero e al bar all’angolo con via Montanari, tradizionale punto di ritrovo dei tifosi giallorossi. Il parapiglia a seguire era stato breve ma intenso: erano volati oggetti - come le locandine della vicina edicola usate quali armi improprie - ma anche pugni e calci. Un ultras del Prato era arrivato pure a spaccare lo specchietto di un’auto in sosta per brandirlo verso uno dei rivali. E solo l’intervento delle forze dell’ordine, alla fine aveva consentito di disperdere i facinorosi con gli ospiti scortati sino al settore di curva a loro destinato. Bilancio: qualche danno fuori dal bar e un tifoso del Ravenna rimasto lievemente ferito alla testa e medicato in ospedale.

Pochi dubbi sulla dinamica degli scontri: soprattutto grazie ad alcuni dei residenti che si erano tempestivamente affacciati dai loro balconi filmando tutto con i cellulari e riversando il materiale sul web quasi in tempo reale. Immagini decisamente nitide e fuori da ogni equivoco. Gli investigatori hanno analizzato anche i video delle telecamere di sicurezza distribuite sul percorso seguito dal bus per arrivare all’area della rissa. Ciò servirà a meglio inquadrare il contesto dei fatti: se cioè nati da banale e casuale errore di percorso o se invece alimentati da un chiarimento tra tifosi non del tutto estemporaneo. Di fatto secondo quanto accertato in prima battuta, dopo il passaggio del pullman, alcuni supporter giallorossi - forse considerandola un’azione provocatoria - avevano lanciato alcune bottiglie verso il mezzo il quale si era fermato poco più avanti. A quel punto erano scesi diversi tifosi toscani e nel breve la situazione era degenerata con le conseguenze - penali e amministrative - che ora conosciamo.