Ufficio dogane e monopoli: "Nuova riorganizzazione. Vecchi problemi da risolvere"

Cozza (Cisl): "Il traffico navi, sia passeggeri che merci, sembra considerato al pari dei mezzi di trasporto come i camion per definire parametri di assetti e organici".

Ufficio dogane e monopoli: "Nuova riorganizzazione. Vecchi problemi da risolvere"

Cozza (Cisl): "Il traffico navi, sia passeggeri che merci, sembra considerato al pari dei mezzi di trasporto come i camion per definire parametri di assetti e organici".

Il problema è sempre lo stesso da anni, la carenza di personale all’Ufficio delle Dogane e dei Monopoli di Ravenna. Ma con una novità: a livello nazionale è partita una riorganizzazione, che sarà sperimentata in Emilia-Romagna dal primo maggio 2025, che non prevede una struttura doganale al terminal crociere. Questo significa "sottostimare la previsione di sviluppo del traffico passeggeri che nel 2026, quando la struttura tornerà a regime al termine dei lavori per la nuova stazione marittima, saranno quasi 400mila". "Dalle voci che circolano – dice Mario Giovanni Cozza, segretario generale Cisl FP Romagna (nella foto) - la riorganizzazione non prenderebbe in considerazione la complessità dell’Ufficio delle Dogane con volumi di traffico merci e passeggeri in continua crescita e nemmeno i progetti di sviluppo della portualità ravennate". Per definire gli organici, il traffico delle navi, sia passeggeri che merci, sembra infatti essere considerato al pari dei mezzi di trasporto, come i camion. "È un approccio – continua Cozza - che non terrebbe conto delle esigenze di controllo che il terminal richiede, simili a quelli di un aeroporto. Senza un adeguato riconoscimento e adeguate risorse, la sua qualità operativa e sicurezza potrebbe essere gravemente compromessa". E questa è una situazione che si ripercuote su agenti marittimi e spedizionieri, perché rallenta la loro operatività. Il sindacato chiede, quindi, che sia previsto un team dedicato con un coordinatore assegnato solo a questa attività come avviene in altre realtà portuali e aeroportuali, ad esempio a Bologna. Inoltre, registra il rischio di un ulteriore ridimensionamento dei controlli dedicati all’area giochi. "Ricordiamo che l’Emilia-Romagna, con il maggior numero presente nella Riviera romagnola, detiene il primato nazionale (oltre 12mila) per numero di apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro presenti nel Paese a cui si aggiungono quelli con vincite in denaro", spiega Cozza. Attualmente l’organico dell’Ufficio è di 57 persone, di cui una andrà in pensione a fine anno. "Per svolgere le attività doganali sia merci che passeggeri oltre a quelle dell’area dei giochi, occorrerebbe quasi il doppio degli attuali funzionari". Tra l’altro, a fronte di un miliardo di diritti accertati e incassati tra dogane e accise dall’Ufficio di Ravenna, che sicuramente lo rendono di primo livello. Il sindacato registra "con favore l’apertura al confronto da parte della Direzione Centrale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, ora ci aspettiamo che tenga conto delle peculiarità del nostro territorio favorendo l’incremento del numero di lavoratori in servizio, oggi nettamente insufficiente".

Maria Vittoria Venturelli