La mostra ’La grafica di Cafiero Tuti (1907-1958): da Strapaese al dopoguerra’, a cura di Flaminio Gualdoni e Francesco Mele, verrà inaugurata oggi alle 16.30 alla Biblioteca Classense di Ravenna. La mostra sarà disponibile fino all’8 novembre.
L’esposizione permetterà di riscoprire l’opera del maestro empolese a partire dalla sua produzione grafica, considerata il fil rouge che collega esperienze assai diversificate. Nato nel clima artistico legato a Strapaese, dedicatosi a forme più apertamente celebrative nell’ambito della produzione musiva, con la mostra personale di incisioni alla Galleria Sandri di Venezia nel 1949, Cafiero Tuti riannoda i fili di un discorso intrapreso nell’immediato dopoguerra intorno a una figurazione pacata, sostanziata di accenti lirici, che lo accompagnerà fino agli ultimi anni di vita.
La mostra raccoglie circa quaranta opere grafiche realizzate tra il 1930 e il 1955: incisioni, disegni, acquerelli, che hanno per soggetto la figura e il paesaggio, e che registrano l’evolversi del linguaggio segnico dell’artista e della sua maturazione. Il percorso dell’autore attraversa i principali movimenti artistici del Novecento, non abbandonando mai, tuttavia, il proprio legame con la provincia. Non a caso la mostra si svolge proprio a Ravenna, dove Tuti si trasferì a partire dagli anni Trenta e dove si affermò come apprezzato docente di decorazione e direttore della Scuola di Mosaico all’Accademia per oltre un ventennio.