La nuova Fondazione ‘Cervia In’ è entrata a pieno regime. Il suo ruolo, grazie alla sinergia tra pubblico e privato, è quello di ridare linfa alla promozione turistica. A fare il punto è il presidente Luca Sirilli.
Sei mesi dalla nascita della Fondazione. Quali sono state le priorità sul tavolo?
"Siamo nati il 1° giugno, a stagione in corsa, ma da subito ci siamo messi al lavoro per organizzare al meglio il lavoro garantendo la parte ordinaria di informazione e accoglienza turistica, e al contempo iniziando a costruire le basi per il 2024. Primo punto: la creazione di una rete di stakeholder in grado di creare una governance forte dove condividere idee, progetti e soluzioni alle problematiche".
Per la prossima stagione turistica quali sono le novità?
"Puntiamo su diversi segmenti di clientela: welfare aziendale ad esempio, siamo la prima località che emetterà una gift card tutta dedicata alle aziende e ai loro lavoratori a livello nazionale. Lavoriamo sul mercato intermediato attraverso alcune partnership, ma non trascuriamo il turismo scolastico. Dobbiamo garantire un rafforzamento sul turismo luxury grazie all’offerta di Milano Marittima e lavorare ancora di più sugli eventi sportivi che possono diventare un volano soprattutto per il fuori stagione".
In termini di presenze e mercati quali sono i vostri obiettivi?
"I dati del 2023, come per le altre aree costiere della Romagna, scattano una fotografia che ancora non ci ha fatto tornare alle presenze del 2019. Abbiamo pensato di diversificare l’offerta e puntare anche su nuovi mercati internazionali crescenti e in via di sviluppo. È ovvio che la Germania è un punto di riferimento, ma lavoreremo anche su Svezia e Svizzera con il supporto di un progetto in via di definizione con il colosso Expedia".
Quali sono le urgenze che riscontrano maggiormente le attività economiche del territorio legate al turismo?
"Sicuramente la perdita di appeal. La mappa delle vacanze è cambiata. Diffusi cali, tra il 20% e il 30%, della domanda, a favore di destinazioni come Spagna, Tunisia ed Egitto (Sharm El Sheikh) o nuovi approdi come Albania e Montenegro hanno danneggiato località come la nostra. Abbiamo eseguito un sondaggio presso le nostre strutture ricettive e ben cinquanta alberghi quest’anno hanno chiuso la cucina a favore di un servizio B&B. Questo è indicativo di come sta cambiando il tipo di ospitalità. Per questo motivo è importante che il numero di consorziati a Welcome Cervia e di soci sostenitori alla Fondazione crescano per fare in modo che si possa marciare insieme dalla stessa parte, creando un modello turistico innovativo, sostenibile e durevole, capace di allungare la stagione estiva e valorizzare le bellezze della città in ogni periodo dell’anno".
Ilaria Bedeschi