ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Truffe dei fondi Ue, la tattica di Silvestrone: “Incontri con politici e sottosegretari”

Per il giudice l’imprenditore si era abilmente costruito una fama anche grazie a post e fotografie che attestavano la sua attività per le imprese con personaggi influenti

Luca Silvestrone, 52 anni: è stato arrestato assieme ad altre tre persone

Ravenna, 9 dicembre 2023 – La fotografia è questa: c’è lui accanto a esponenti politici di rango tra i quali il viceministro dello sviluppo economico. La data del post è 9 luglio 2021. Sui social sciorina la ragione di importanti incontri avuti in Senato: "L’avvio di nuovi rapporti bancari e di corridoi commerciali", dice.

Un altro post ancora, questa volta del 14 luglio 2022: sul piatto ci finisce un incontro con l’onorevole Tiziana Nisini nella sede del ministero del Lavoro. Lei stessa, evidentemente ignara di cosa ci potesse essere dietro, conferma la circostanza con un altro post sul proprio profilo Facebook. E la fotografia stavolta è questa: c’è lei assieme a Luca Silvestrone, presidente di Confederimprese: "Abbiamo parlato anche dei tanti problemi che incontrano le aziende". Altre fonti aperte, ancora una foto, ancora Silvestrone: indossa una divisa e scrive: "Io sono sempre dalla parte giusta. Sono diventato corrispondente diplomatico".

Un’autopromozione che farebbe sorridere i più e alla quale il 52enne Silvestrone in fondo ci aveva abituato anche a livello locale: se non fosse che stavolta si è infilata dritta dritta nelle carte del magistratura a dimostrazione degli escamotage che il nostro avrebbe apparecchiato per accreditarsi agli occhi di potenziali clienti da spremere. In chiave accusatoria, la spina dorsale insomma dell’inchiesta della guardia di Finanza che mercoledì scorso ha portato all’arresto di altre tre persone, oltre al 52enne, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata principalmente a compiere truffe su fondi europei inesistenti: almeno 395 per un totale di 1,6 milioni di euro guadagnati.

Nelle contestazioni mosse a vario titolo, figurano pure l’auto-riciclaggio aggravato e l’emissione di fatture false. Sotto accusa ci sono Mauro Nucci, 62enne residente a Castel San Pietro Terme; Stefano Pignatelli, 60enne residente in Sicilia; e infine Lorenzo Tellarini, 50enne residente a Lugo. Il Silvestrone, il primo a essere interrogato, ha già avuto modo di dire che lui non c’entra niente e che non sapeva cosa i suoi collaboratori facessero. Ma nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Sabrina Bosi su richiesta del pm Angela Scorza, è indicato come promotore, organizzatore e dirigente di tutto il giro. E con un potenziale pericolo di reiterazione del reato dedotto anche dai sui trascorsi con la giustizia. Numerosi precedenti per appropriazione indebita commessi nel 2010 con condanna a 2 mesi e 20 giorni - ha annotato il gip -. E poi insolvenze fraudolente nel 2013; un cumulo pene da Rovigo del 2019 con pena a un anno e 4 mesi ora sospesa; quindi plurimi reati di truffa in concorso nel 2018: anche durante la detenzione domiciliare per la prima condanna, si legge sempre nell’ordinanza.

Eppure era lo stesso in grado di attirare "nelle rete centinaia di vittime su tutto il territorio nazionale", grazie alla sua abilità a presentarsi bene. Capace perfino di "carpire la fiduccia e la stima" degli esponenti politici di spicco che aveva avvicinato. Substrato prefetto per il "pervasivo e ingegnoso sistema dei falsi finanziamenti europei". Il resto - prosegue l’accusa - lo avrebbe fatto la falsa documentazione: false delibere di falsi funzionari di falsi enti europei. Al centro di tutto, ecco la sua società, Confederimprese con sede in via Corrado Ricci. E con un sistema di fatturazioni basato su due società indicate come scatole vuote con sede a Viareggio. Ultimo tassello: operazioni finanziarie anche su conti esteri "in modo da inquinare il mercato e ostacolare l’identificazione". Ma, almeno secondo l’accusa, non gli è riuscito. E così, perlomeno per ora, l’unica fotografia possibile è solo dal carcere.