Truffe, condanna definitiva all’ex broker

Confermati dalla Cassazione due anni, con pena sospesa, per due casi a Lugo tra cui quello di un’attrice forlivese molto nota

Truffe, condanna definitiva all’ex broker

La Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso dell’ex broker lughese (repertorio)

La Cassazione ha ritenuto inammissibile il suo ricorso: e così la condanna a suo carico a due anni (con pena sospesa) per truffa è diventata definitiva. Per il 49enne ex broker assicurativo lughese Lorenzo Tozzi si tratta formalmente della prima condanna passata in giudicato. In questo procedimento la differenza l’aveva fatta nell’ottobre dell’anno scorso a Bologna il vaglio dei giudici d’appello: l’imputato era stato prosciolto da tutte le appropriazioni indebite (per un totale di alcune centinaia di migliaia di euro) per tardività delle querele; e assolto da quasi tutti gli altri capi d’imputazione "perché il fatto non sussiste". Alla fine erano rimaste due contestate truffe: ciò aveva significato per il 49enne, difeso dagli avvocati Lorenzo Valgimigli ed Enrico Ferri, una drastica riduzione della pena fino a 2 anni rispetto ai 5 anni e 4 mesi inflitti in primo grado dal tribunale di Ravenna nel dicembre 2021.

Per le due truffe, già in appello state confermate le statuizioni civili uscite dalla penna del giudice ravennate. Tra i nomi a beneficiarne figura pure la celeberrima attrice Rosalba Neri di origine forlivese ma che ora vive a Roma, molto attiva soprattutto negli anni ’60 e ’70. Nel decreto di citazione della procura ravennate c’erano finiti otto procedimenti riuniti in un medesimo processo. All’imputato veniva in buona sostanza ricondotto, sulla base delle denunce, l’essersi trattenuto i versamenti di clienti destinati ad agenzie con le quali aveva lavorato. Le contestazioni sollevate erano state collocate in un arco temporale che andava dal dicembre 2016 al giugno 2019.

Per quanto riguarda l’attrice forlivese, secondo l’accusa lei aveva elargito 80mila euro di versamenti aggiuntivi di premi assicurativi tra ottobre 2017 e gennaio 2018 mai versati in agenzia. Disavventura analoga, ma per una cifra molto più modesta (poco più di 2.700 euro) era stata lamentata dal parroco lughese Leonardo Poli tra il giugno 2018 e il gennaio 2019: in questo caso però la querela era stata ritirata già prima del processo di primo grado. L’altra truffa rimasta in piedi, per un totale di 650mila euro, era legata a due agenzie di Lugo con un rapporto di collaborazione con un’agenzia di Arezzo.

A suo tempo in aula a Ravenna l’imputato aveva negato tutte le contestazioni sostenendo che la sua situazione era stata indotta da un’improvvisa difficoltà non dipendente dalla sua volontà. E precisando di avere sempre versato le somme sui premi assicurativi anche se un po’ alla volta nel contesto di una sorta di elasticità di cassa. All’improvviso però una delle società con le quali operava aveva chiuso i rubinetti a suo dire facendo così venire meno i clienti: ciò avrebbe comportato la difficoltà a saldare per crisi di liquidità. In ogni modo – aveva precisato – quando il cliente pagava veniva corredato di documento grazie al quale risultava coperto. Ora però gli Ermellini, almeno per quanto riguarda le due truffe, hanno tracciato una linea finale di colpevolezza. Il 49enne deve fare ora i conti anche con altri procedimenti aperti.