REDAZIONE RAVENNA

Covid, più truffe con la pandemia: ecco come evitarle

Incontri nei centri sociali per mettere in guardia gli anziani: "Chi fa raggiri di mestiere sfrutta i momenti e inventa le condizioni ad hoc"

Le vittime dei truffatori hanno tutte le età (repertorio)

Le vittime dei truffatori hanno tutte le età (repertorio)

Ravenna, 18 dicembre 2021 - Qualcuno si è imbattuto in un raggiro online, e non ha saputo riconoscerlo. Altri si sono fidati della buona fede di chi ha telefonato o si è presentato reclamando denaro, e c’è addirittura chi ha usato la scusa di aver bisogno di soldi per portare vestiti a parenti ricoverati col Covid. Sta di fatto che le truffe sono aumentate durante la pandemia da Covid, e per difendere i più deboli ora la polizia locale organizza tre incontri pubblici in altrettanti centri sociali: il primo si terrà lunedì 20 alle 20.30 al centro sociale Bosco Baronio (via Meucci 23), il secondo martedì 21 alle 14.30 al centro sociale la Quercia (piazza Medaglie d’Oro) e l’ultimo mercoledì 22 sempre alle 14.30 al centro sociale le Rose (via Sant’Alberto 73). A mettere in guardia anziani e non saranno la vicecomandante della polizia locale di Ravenna Alessandra Bagnara e l’avvocata dello sportello Esc per il contrasto al gioco d’azzardo dei comuni di Ravenna, Cervia e Russi Giordana Pasini.

"Le truffe, di cui si è registrato un aumento durante la pandemia da Covid-19, sono di diverso tipo e genere – si legge in una nota del Comune – e possono essere attuate sia ‘in presenza’ sulla porta di casa, sia online o attraverso il telefono. Essere informati aiuta a prevenirle, consentendo anche ad altre persone di evitarle e denunciarle alle forze dell’ordine".  

Il panorama è ampio, spiega la vicecomandante Bagnara: "Il truffatore di mestiere sfrutta i momenti e inventa la condizione ad hoc per quel periodo: è il loro mestiere, e purtroppo lo fanno bene". E la prima conseguenza della pandemia, che ci ha visto riversarci tutti online per cercare quel confronto che di persona non potevamo più avere, è l’aumento delle truffe su internet: "Abbiamo visto persone che hanno pagato per oggetti che non sono mai arrivati – prosegue Bagnara – e magari saltava fuori che i soldi erano stati versati su conti poi spariti nel nulla. Oppure c’è chi ha ricevuto un messaggio che sembrava arrivare dalle Poste relativo alla consegna di un pacco, con un link in cui venivano chiesti dati sensibili e numero della carta di credito. È chiaro che tutte queste forme di frodi informatiche sono aumentate perché durante la pandemia è aumentato l’uso di questi strumenti. A caderci sono giovani e anche anziani, molti dei quali ormai hanno imparato a usare i social e a fare acquisti su internet".  

Non sono gli unici esempi: c’è stato anche chi, venuto a sapere di casi di Covid in una famiglia, si è approfittato del momento di fragilità. "Ci sono persone che si sono spacciate per operatori e hanno telefonato dicendo che dietro pagamento avrebbero portato al figlio ricoverato per il virus abiti e pigiami. Alcuni ci hanno creduto – aggiunge Bagnara –. E poi ci sono gli episodi classici: quello che chiede soldi per ‘svincolare’ da problemi legali un parente che a suo dire ha ‘appena avuto un incidente’, chi ti dice ‘ha una gomma a terra’ fuori dal supermercato per rubare la borsa in un momento di distrazione, chi porta via il portafoglio sul carrello della spesa mentre si pesa la frutta e la verdura, chi chiede soldi per associazioni, chi finge di essere stato urtato con la macchina. Bisogna non dare credito e stare attenti ai propri soldi, e negli incontri cercheremo di dare ai partecipanti tutte le indicazioni utili alla prevenzione. La cosa più triste è che dopo questi episodi gli anziani si buttano giù".

Ecco le frodi dell'era Covid

Tra le forme di raggiro più comuni a cui fare attenzione troviamo: 1 Il pacco mai consegnato Dopo aver pagato per un oggetto, il pacco non viene consegnato. Spesso le indagini poi mostrano che i conti su cui è stato versato il denaro sono spariti. 2 Il finto messaggio Arriva un sms, il mittente sembra le Poste: «Abbiamo in consegna il suo pacco, clicchi qui». A chi clicca vengono chiesti dati sensibili e numero di carta di credito, da cui verranno sottratti soldi. Ovviamente a mandare il messaggio non sono davvero le Poste. 3 L’operatore del Covid È capitato ad alcune famiglie con parenti ricoverati per il virus: qualcuno li ha contattati chiedendo soldi per portare ai loro cari in ospedale vestiti e oggetti, ovviamente in cambio di denaro. Tutto finto, tranne ovviamente il denaro.  

sa.ser.