Truffa Compro Oro vendendogli monili solo placcati

Condannata a 2 anni una 59enne di Napoli, risarcito con 2000 euro il legale rappresentante dell’attività commerciale

Truffa Compro Oro vendendogli monili solo placcati

Truffa Compro Oro vendendogli monili solo placcati

È stata condannata a due anni di reclusione e a una multa di 600 euro una donna di 59 anni, originaria di Napoli, per una truffa ai danni di un compro oro di Ravenna. La sentenza, emessa ieri mattina, prevede anche il pagamento di una provvisionale di 2.000 euro al titolare dell’attività truffata, che si era costituito parte civile con la tutela dell’avvocato Enrico Ferri. La donna, difesa dall’avvocato Mirella Baldascino, è stata assolta da uno dei capi d’imputazione di truffa, ma riconosciuta colpevole per gli altri.

La vicenda risale al novembre del 2020, quando l’imputata si era presentata per la prima volta presso il compro oro, vendendo un ciondolo di circa 9 grammi per 270 euro. L’acquisto era stato effettuato dalla moglie del legale rappresentante dell’attività, che aveva eseguito le consuete verifiche di autenticità e posto domande sulla provenienza del monile. Pochi giorni dopo, la donna era tornata al negozio con un altro monile di quasi 11 grammi, che aveva venduto per 327 euro. Nella stessa giornata, il marito della donna si era presentato al compro oro con altri monili. Tuttavia, il titolare dell’attività aveva trovato sospetti gli oggetti e aveva deciso di non acquistarli.

Insospettito dalle ripetute visite e dalla qualità dei monili, e dopo avere scoperto che quei venditori erano marito e moglie, il gestore aveva effettuato ulteriori controlli sugli oggetti acquistati il 4 e il 12 novembre, tagliandoli e scoprendo che erano solo placcati in oro. Nel mese di dicembre, la stessa cliente si era poi ripresentata tentando di vendere un altro falso monile – un anello e un paio di orecchini, dichiarando che fossero in oro 750 carati –, ma il titolare, presente in negozio, l’aveva allontanata e aveva deciso di avvisare le forze dell’ordine in ragione delle truffe già subite. Anche quei monili, poi sequestrati, contenevano una percentuale d’oro inferiore a quella dichiarata. In quella circostanza, quando il titolare del compro oro l’aveva ripresa ("ha un bel coraggio a ripresentarsi qui..."), la donna aveva chiesto di potere uscire, lamentando un improvviso malessere, e si era disfatta anche di una banconota da 20 euro risultata falsa, motivo per cui era imputata anche per detenzione di banconote false. Durante il processo con rito abbreviato, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna di un anno e otto mesi, oltre a una multa di 450 euro. Tuttavia, il giudice Antonella Guidomei, nonostante l’assoluzione da uno dei capi d’imputazione, ha emesso una sentenza più severa. La vicenda evidenzia l’importanza di verificare con attenzione la provenienza e l’autenticità dei monili acquistati, per evitare di incorrere in truffe che possono danneggiare gravemente le attività commerciali.

l. p.