MONIA SAVIOLI
Cronaca

"Torna il parco di tulipani rinato dopo il tornado"

Il Tulipark di Alfonsine aprirà tra qualche settimana : si potranno raccogliere i bulbi. La novità? "La nostra intenzione è di produrre due tipi di vino: bianco e frizzante" .

Davide Guerra e Valentina Marangoni

Davide Guerra e Valentina Marangoni

Era il 28 marzo del 2024 quando Davide Guerra con la fidanzata Valentina Marangoni, collaboratrice esterna del progetto, hanno aperto le porte del ’Tulipark’ di Alfonsine. Una novità che quest’anno si appresta a ripetere il successo ottenuto nel 2024 con altre opportunità. L’idea, nata per bilanciare i danni provocati dal tornado del 22 luglio 2023 che ha colpito anche l’azienda agricola di proprietà di Davide e del padre, la ’Raz’ di via Destra Senio 35, ha permesso a tanti appassionati di raccogliere i bulbi di tulipano piantati fra i filari dei susini danneggiati.

Quest’anno, la nuova edizione dell’iniziativa partirà leggermente in ritardo, probabilmente agli inizi di aprile, dal momento che la fioritura delle piante sembra essere in ritardo rispetto al 2024. "Aspettiamo l’evolversi di questa settimana per verificare anche le condizioni meterologiche – sottolinea Valentina –. Non abbiamo ancora definito una data precisa ma probabilmente sarà successiva a quella dello scorso anno perché lo sviluppo dei bulbi non ha ancora raggiunto il giusto livello".

Ad arricchire l’offerta, ci sarà anche la possibilità di acquistare il vino prodotto dagli oltre 9 ettari di vigneto, fra trebbiano, merlot e pinot bianco, che il tornado aveva colpito. "Siamo finalmente riusciti a lavorare l’uva raccolta – continua –. La nostra intenzione è di produrre due tipi di vino bianco, quello fermo che attualmente è in cantina pronto per essere imbottigliato e che speriamo di proporre per la raccolta dei tulipani e l’altro frizzante che sarà pronto nei prossimi mesi, in estate. Entrambi i nomi scelti, ’Il giorno dopo’ per il fermo e ’Tornado’ per il frizzante, sono stati pensati proprio per ricordare il momento, tragico, che ha segnato l’avvio dell’azienda".

La comunicazione social continua ad essere il canale privilegiato da Davide e Valentina per comunicare date e novità. Come lo scorso anno, le persone interessate troveranno sul posto paletta e secchiello e con quella dotazione potranno scegliere i bulbi ritenuti più interessanti fra le differenti varietà – 12 nella prima edizione – piantate fra i filari. "L’azienda si chiama Raz in onore del soprannome di famiglia – sottolinea Davide –. Anche se abbiamo aperto da poco le origini sono ben più lontane e risalgono al secondo dopoguerra quando nonno Bruno acquistò i terreni creando gli impianti di frutteto e vigneto che compongono l’azienda". Oggi l’azienda si estende su quasi 30 ettari di terreno, di cui 20 di seminativo e il restante a vigna.

Monia Savioli