"Torna al tuo paese". Insulti alla sindacalista

Epiteti razzisti rivolti da un uomo di mezza età in piazza a Ilaria Mohamud Giama "Valuterò se denunciarlo".

"Torna al tuo paese". Insulti alla sindacalista

"Torna al tuo paese". Insulti alla sindacalista

Insulti razzisti, minacce, offese, proferiti ad alta voce in piena piazza del Popolo, nel tardo pomeriggio quando il centro storico è affollato di persone. Sono quelli di cui sono state bersaglio l’altro ieri la nota sindacalista e attivista Ilaria Mohamud Giama e una sua amica, aggredite verbalmente da due uomini di mezza età sorpresi mentre facevano a pezzi alcuni volantini affissi in solidarietà alla causa palestinese.

Nel torrente di volgarità che i due uomini hanno indirizzato alle giovani, entrambe cittadine in parte di origine africana, due frasi sono parse più gravi di altre: l’intimazione "Torna al tuo paese" – un insulto a chiaro connotato razziale – e la minaccia "Stai attenta a filmare".

Ilaria Mohamud Giama ha scelto di non lasciare passare inosservata l’aggressione verbale, pubblicando sulle pagine social

un video di quanto

accaduto.

"Nelle prossime ore valuterò se denunciarli", confida la 28enne sindacalista, volto noto anche del locale Partito democratico. Quella di Ilaria Mohamud Giama – italiana sin dalla nascita, figlia di una madre italiana e di un padre di origini tanzaniane arrivato in Italia nel ‘66, medico molto conosciuto in città – è stata una vita purtroppo costellata di insulti razzisti, da quelli mormorati a mezza voce fino alle vere e proprie aggressioni.

"Quello che è cambiato, rispetto agli anni 2000 e 2010 – spiega lei – è che queste persone ora non nascondono più il loro razzismo. Pensano di poter aggredire verbalmente nella più totale impunità, di avere l’opinione pubblica e le istituzione dalla loro parte. Sappiano che non è così. Come tanti altri io ho deciso di dire basta: i razzisti sappiano a cosa vanno incontro".

Filippo Donati