REDAZIONE RAVENNA

Tombola e fuochi artificiali È la notte di San Lorenzo

Appuntamento alle 19 del 10 agosto in piazza Garibaldi a Cervia. E alle 23 tutti con il naso all’insù per ammirare lo spettacolo pirotecnico.

Tombola e fuochi artificiali È la notte di San Lorenzo

Sarà che la calura porta volentieri verso il mare, sarà che i fuochi d’artificio sulla spiaggia esercitano sempre grande attrazione, sarà l’antico detto per cui un bagno il giorno di San Lorenzo vale per sette e guarisce da tutti i mali, sta di fatto che nella notte delle stelle cadenti a Cervia si raduna magicamente una folla con una grande voglia di far festa. E il 10 agosto festa sarà: per i cervesi che alle 19 si riuniranno in piazza Garibaldi per la tradizionale tombola di beneficenza e per i turisti che troveranno, in un’atmosfera davvero coinvolgente, divertimento ed emozioni, variegate offerte culinarie a lume di candela in tutti i ristoranti della città e in spiaggia – con gli stabilimenti aperti dalle 20 –, il mercatino del giovedì a Borgomarina e tanta musica. A partire dalle 17, in attesa della tombola, in piazza ci sarà l’esibizione della banda cittadina nel suo vasto repertorio mentre sotto alla torre San Michele si terrà il concerto trap di Eclissi Stellari. Il tutto in attesa di esprimere un desiderio segreto al comparire delle stelle cadenti e di completare la magia con lo spettacolo dei fuochi d’artificio.

Appuntamento sulla spiaggia alle 23 per assistere a uno spettacolo pirotecnico di grande suggestione: una pioggia di luci, colori, scie luminose, oro argento e scintille si comporranno in sorprendenti armonie, sotto la guida della sapiente esperienza dei maestri dell’arte pirotecnica. In caso di maltempo lo spettacolo sarà rinviato a venerdì 11 agosto sempre alle 23.

La notte più romantica dell’estate affonda le radici nel passato delle feste popolari della città. Un antico manifesto, risalente al 1888, invitava alla già "tradizionale" festa di San Lorenzo con tombola e fuochi d’artificio, alla estrazione delle doti, all’innalzamento dei globi aerostatici e al ballo popolare allo Stabilimento. La tradizione ci riporta a un’epoca in cui il 10 agosto i contadini portavano al mare, oltre alle bestie, tutta la famiglia con carri e biroccini, si sistemavano al riparo dal sole con tende piantate nella sabbia e trascorrevano nel luogo prescelto, tutta la giornata. Avevano con loro il cibo per la giornata e mangiavano all’aperto sulla spiaggia. Le donne erano coperte da ampi e lunghi camicioni, preferibilmente colorati, per evitare che una volta bagnati lasciassero trasparire le forme. È sparita inevitabilmente dalla tradizione la merenda sulla spiaggia, non si portano più buoi, mucche e cavalli sulla spiaggia, è sparita la corsa dei barrocci e dei calessi sulle polverose strade della Romagna ma l’amore per il santo arrostito sulla graticola e lo spirito della festa sono rimasti immutati.

Rosa Barbieri