FILIPPO DONATI
Cronaca

"Terrore e angoscia continua. I faentini non ce la fanno più"

Lettera sfogo dei comitati degli alluvionati faentini inviata alle autorità dopo l’ultima ondata di maltempo.

Lettera sfogo dei comitati degli alluvionati faentini inviata alle autorità dopo l’ultima ondata di maltempo.

Lettera sfogo dei comitati degli alluvionati faentini inviata alle autorità dopo l’ultima ondata di maltempo.

"I faentini non ce la fanno più". È la sintesi, amarissima, dell’ennesima lettera che cinque dei comitati degli alluvionati hanno inviato al commissario per la ricostruzione, al prefetto e al sindaco. "I sottoscritti Comitati degli Alluvionati si vedono costretti, loro malgrado, a rappresentare le loro doglianze su una serie di aspetti già ampiamente segnalati alle rispettive autorità. È di tutta evidenza che le continue esondazioni, le allerte, gli allagamenti hanno ingenerato nella popolazione un senso di terrore e di angoscia continua. Oltre ai danni economici rilevanti (svalutazioni di quartieri interi) si sta creando un diffuso stress psicofisico tale da comportare seri danni alla salute delle persone. Si deve tristemente evidenziare come il giorno 14, in piena allerta, i tecnici di Protezione civile abbiano eseguito sopralluoghi sugli argini individuando criticità e mettendo in essere attività di messa in sicurezza urgenti, nonostante le continue segnalazioni da tempo inoltrate da parte dei Comitati e da parte dei cittadini. I comitati, con documenti protocollati, hanno richiesto una verifica puntuale e costante dello stato degli argini, una valutazione di rischio degli stessi, opere di manutenzione, consolidamento e miglioramento strutturale degli stessi; non si può tacere che i sensori del livello fluviale posizionati a Sarna e a Strada Casale continuano da due anni a non funzionare correttamente. Tale drammatica situazione, ad oggi, non è più accettabile e impone una serie di istanze. Chiediamo una valutazione dell’adeguatezza dell’operato di Arpae; una valutazione dell’adeguatezza della Agenzia di Sicurezza Territoriale e Protezione Civile Regionale nella gestione della sicurezza idraulica; il consolidamento immediato degli argini, la sostituzione dei sensori fluviali difettosi; la promulgazione immediata delle norme sui diritti di allagamento e la costituzione immediata di servitù di allagamento; la sollecita delocalizzazione delle abitazioni e delle aziende in zone a rischio allagamento con la creazione di una normativa ad hoc; la redazione ed attuazione di piani di emergenza differenziati per i diversi territori e per le diverse possibili situazioni idrometeoriche".

f.d.