Nell’aria si sente il rumore dell’elicottero, che per un attimo sovrasta il resto: lo scroscio continuo dell’acqua che scorre impetuosa sulle case, su un paese intero, fino a inondare i campi. È un copione che speravamo di non vedere più, e invece riecco le stesse scene: e stavolta è toccato a Traversara pagare lo scotto più alto. Qui il Lamone ha rotto l’argine con violenza proprio di fronte all’abitato, spazzando via almeno una casa nel suo percorso. E proprio qui, secondo la testimonianza di un tecnico che era al lavoro per monitorare la situazione, si trovavano due persone che risultano disperse: l’uomo ha riferito ai soccorritori di aver visto le loro sagome dalle finestre di una casa spazzata via dalla furia dell’acqua, trascinate via mentre alzavano le braccia in cerca di un appiglio. Altro non si sa, per il momento: ieri sera infatti non risultavano denunce di scomparsa. I soccorritori vanno avanti con le ricerche, ma sull’argomento c’è ancora molta incertezza. La speranza è che il tecnico abbia preso un granchio. Sul posto ieri pomeriggio c’era anche l’esercito, oltre alla Protezione civile e ai vigili del fuoco, che hanno lavorato per ore per salvare le persone rimaste intrappolate nelle case sia utilizzando i gommoni che l’elicottero. In alcuni punti infatti l’acqua era molto alta e i residenti hanno dovuto rifugiarsi sul tetto. Tra le persone portate via col verricello anche una bambina.
L’allarme a Traversara era scattato nella notte, verso le 3. Tanti se ne sono andati in fretta e furia, come hanno fatto Alex Giacomoni, la sua compagna e le due figlie di 11 e 8 anni: "Eravamo molto agitati, abbiamo preso su poco e niente: solo i telefoni", dice. Nell’alluvione di metà maggio del 2023 Traversara era stata colpita parzialmente, e ovviamente non in modo così violento: "A casa mia l’acqua non era arrivata – dice Giacomoni –. Oggi non sono andato a vedere, ma il mio vicino ha detto che lui si è allagato. Quindi so che anche casa mia è nella stessa situazione. Mi hanno raccontato che il fiume ha rotto all’incirca all’altezza dell’ex farmacia e che un paio di case sono venute giù. Siamo demoralizzati".
La situazione di Traversara era quella più critica. Non ne fanno mistero il direttore dei vigili del fuoco dell’Emilia-Romagna Francesco Notaro e nemmeno la Prefettura. Ieri pomeriggio c’era grande apprensione anche per i ponti stradali e ferroviari, "con particolare riguardo al ponte ferroviario presso la località Boncellino in Bagnacavallo – si legge in una nota della Prefettura – e al ponte stradale presso Alfonsine, i quali hanno visto l’accumulo di materiale e legname trasportato dalle acque in piena dei fiumi che ha ostruito la luce degli stessi ponti, mettendo a rischio la tenuta dei corrispondenti argini".
L’attenzione a Boncellino ieri era altissima, come spiega anche l’assessore a Lavori pubblici e Patrimonio Francesco Ravagli: "Abbiamo sotto osservazione Boncellino, più nella fase iniziale, e Villanova e Glorie perché tutta l’acqua che è uscita va verso". Si teme ciò che è accaduto l’anno scorso a maggio, quando l’acqua esondata dai fiumi ha fatto straripare anche i canali, creando disastri in tutta la Bassa Romagna e nel Ravennate. E anche per questo ieri risultavano evacuate 634 persone, di cui molte come misura precauzionale. In particolare gli sfollati erano 58 ad Alfonsine, 60 a Bagnacavallo, 40 a Brisighella, 63 a Casola, 10 a Conselice, 13 a Fusignano, 180 a Lugo, 30 a Russi e 180 a Ravenna.