La buona notizia è che non ci sono stati danni strutturali agli edifici. Quella meno buona è la sensazione, prolungata, di paura e ansia causata dalle scosse di terremoto che si sono verificate ieri. La Regione parla di "sciame sismico in Romagna". Due le scosse più rilevanti: l’epicentro della prima, registrata alle 6.32, è stata Gambettola, nel Cesenate. La magnitudo è stata di 4.1 (stessa entità di quello del 26 gennaio con epicentro a Cesenatico); la profondità rilevata è di 18 km. La scossa è stata avvertita nitidamente anche nel Ravennate, in particolare nel Cervese. La seconda, anch’essa avvertita nel nostro territorio, è stata registrata alle 11.29, stavolta di magnitudo di 3.8, con epicentro a Cesenatico. Dopo la seconda scossa, come confermato dal Comune di Ravenna con una nota, non sono stati registrati danni. Per motivi di sicurezza, però, sono stati fatti uscire dalla scuola gli alunni della media Zignani di Castiglione, rientrati dopo la verifica da parte dei tecnici del municipio, che non hanno rilevato danni strutturali (i ragazzi sono potuti tornare successivamente in aula nel corso della mattinata).
In provincia di Ravenna, fanno sapere dalla Regione, ieri "sono stati attivati controlli tecnici nei plessi scolastici e nelle palestre del patrimonio edilizio scolastico di competenza comunale e non sono stati rilevati danni o criticità, per questo non sono state adottate chiusure o sospensioni". Controlli sono stati effettuati anche sulla circolazione ferroviaria, che ieri mattina è stata sospesa e quindi riattivata dopo le verifiche da parte dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, fra Bologna e Rimini e fra Rimini e Ravenna.
Paride Antolini, presidente dell’Ordine Geologi dell’Emilia Romagna, ammette che "non è possibile prevedere né quanto questi fenomeni potranno durare, né la loro intensità. Il terremoto è ancora un meccanismo che per certi aspetti ci sfugge". Antolini evidenzia che la nostra è una regione, dal punto di vista della prevenzione, all’avanguardia, con una Protezione civile addestrata e pronta ad intervenire nei casi più problematici. "Quanto accaduto in Romagna riaccende il tema dei bonus statali, il più importante dei quali è il sisma bonus, che consente, a chi rende più sicura la propria abitazione, di detrarre una parte delle spese sostenute. Purtroppo è uno strumento sottovalutato dalla popolazione, che in questi mesi ha pensato più al ’cappotto’ della propria casa che a renderla più sicura dal punto di vista sismico".
Quella romagnola, conferma, "è una zona sismica. Leggendo i social noto che c’è un grande allarme tra la popolazione. Il consiglio che mi sento di dare è quello di non farsi trovare impreparati". Detto in altri termini: "Io da geologo preferisco stare un po’ più al freddo, ma avere una casa più sicura. Certo, la cosa ottimale sarebbe non dover scegliere". Dopo il terremoto in Emilia nel 2012 "l’attenzione sul fenomeno è aumentata, per poi scemare col passare del tempo. Va mantenuta sempre alta".