REDAZIONE RAVENNA

Tentata violenza sessuale: "Voleva baciarmi sulla bocca, io no"

Un 44enne di Bagnacavallo a processo per l’insistenza e le molestie su una giovane amica

Tentata violenza sessuale: "Voleva baciarmi sulla bocca, io no"

Erano amici. Poi si erano scambiati i numeri di cellulare per magari andare a mangiare assieme qualcosa. E lui quella sera era andato a trovarla sul posto di lavoro. E’ da questo punto che le versioni sono opposte e inconciliabili. Secondo la ragazza - una giovane della Bassa Romagna parte civile con l’avvocato Alessandra Giovannini - lui aveva a più riprese tentato di baciarla per poi affrontarla con insulti e chiamarla più volte al telefonino. Secondo l’uomo - un 44enne residente a Bagnacavallo e difeso dall’avvocato Edy Guerrini - invece non era accaduto nulla di tutto ciò. Ieri mattina il gup Janos Barlotti, come chiesto dal pm d’udienza Francesco Coco, lo ha rinviato a giudizio per tentata violenza sessuale e per molestie continuate. Se ne parlerà nel processo al via a metà ottobre.

La vicenda risale alla notte del 26 agosto scorso. La giovane, secondo quanto poi riferito ai carabinieri della locale caserma, si trovava al lavoro quando si era presentato il 44enne per chiederle se, come si erano detti una ventina di giorni prima, lei fosse disponibile per andare a mangiare il sushi. La ragazza aveva indicato il lunedì per pranzo. In sguito l’uomo le aveva detto di avere un regalo per lei: le sarebbe bastato seguirlo fino alla vettura parcheggiata a poche centinaia di metri.

Una volta ricevuto il pacchetto - prosegue l’accusa -, lei, per la stanchezza, si era appoggiata all’auto: e allora lui aveva alzato le braccia verso il tettuccio intrappolandola contro la scocca e aveva provato più volte a baciarla nonostante il rifiuto della giovane. "Io a un amico non lo bacio in bocca, al massimo sulla guancia in segno di amicizia", aveva detto lei davanti all’insistenza di lui. La ragazza era tornata al lavoro: là dove lui poco dopo l’aveva raggiunta insultandola per via di quel bacio rifiutato. Poi l’uomo era uscito e si era spostato con l’auto. Lei allora aveva chiamato l’ex compagno chiedendogli di andarla a prendere: e anche mentre questi era presente, il 44enne - sempre secondo le indagini - aveva continuato a chiamare sfidando pure l’ex: "Vieni qua, fatti vedere, ti aspetto qui davanti". La ragazza, su consiglio delle forze dell’ordine, era quindi riuscita a prendere la targa dell’auto del 44enne e si era recata pure in pronto soccorro dove tuttavia non le avevano a suo dire lasciato un referto dato che non aveva segni addosso e non appariva sotto choc.

Per l’imputato tuttavia quella notte le cose non andarono così: per questo ha deciso di affrontare il dibattimento.

a.col.