REDAZIONE RAVENNA

Tartaruga ferita recuperata. Ricostruito il guscio in 3D

Il percorso di riabilitazione è stato seguito da Cestha. Presto l’animale tornerà in mare

Alla tartaruga 'Cenere' è stato ricostruito il guscio con la stampa 3D, grazie alla collaborazione tra l'Acquario di Cattolica e il Centro di recupero tartarughe marine Cestha di Marina di Ravenna

Alla tartaruga 'Cenere' è stato ricostruito il guscio con la stampa 3D, grazie alla collaborazione tra l'Acquario di Cattolica e il Centro di recupero tartarughe marine Cestha di Marina di Ravenna

Cenere, la tartaruga della specie Caretta caretta recuperata al largo di Cervia gravemente ferita, è finalmente in via di guarigione. L’odissea dell’animale marino è iniziata quattro anni fa, quando un colpo ricevuto da un’elica le aveva causato una profonda lesione da taglio sul carapace, compromettendole anche un polmone e l’uso parziale delle pinne posteriori. Ora, dopo la ricostruzione del guscio con la stampa 3D, e grazie alla collaborazione tra l’Acquario di Cattolica e il Centro di recupero tartarughe marine Cestha di Marina di Ravenna, l’animale è in via di guarigione, con la speranza di poterla presto restituire al mare.

Per permettere a Cenere di tornare a condurre una vita normale sono stati realizzati ben sei gusci artificiali attraverso la tecnologia laser scanner e la stampa 3D, in collaborazione con l’azienda Artificio digitale di Ravenna. "Questi gusci, fissati con colla epossidica - spiega una nota - hanno rappresentato una soluzione innovativa. I modelli di scudo si sono evoluti nel tempo, per adattarsi alla crescita della tartaruga, alla progressiva guarigione della ferita e alla crescente ergonomicità richiesta".

Adesso Cenere si trova all’Acquario di Cattolica, che per aiutarla a recuperare la mobilità, le ha messo a disposizione una grande vasca con una capacità di 80.000 litri di acqua marina, un ambiente naturale ricostruito per la sua riabilitazione motoria e per abituarla all’uso delle sole pinne anteriori. "La profondità e le dimensioni della vasca giocheranno un ruolo cruciale nel migliorare la mobilità di Cenere - afferma Sara Segati, responsabile scientifica di Cestha - Il resto lo farà lei, che si è dimostrata grintosa, tenace e ha sopportato 11 interventi chirurgici".

"Questo progetto rappresenta non solo un’opportunità unica per la tartaruga, ma anche un’importante iniziativa didattica e divulgativa - spiega Patrizia Leardini, Coo di Costa Edutainment - L’Acquario di Cattolica integrerà la permanenza di Cenere nella campagna comunicativa ’Salva una specie in pericolo’, per sensibilizzare il pubblico sulla conservazione delle specie a rischio. Cenere sarà una presenza emozionante anche per i visitatori dell’acquario, che potranno vederla riprendere fiducia con l’ambiente"

L’obiettivo di Cestha, l’ente di ricerca di Marina di Ravenna che si occupa di protezione ambientale, era fin da subito quello di rimettere la tartaruga nel suo habitat naturale, motivo per cui Cenere ha “vissuto“ per oltre un anno nel centro di recupero del Cestha. Dopo Tac, interventi chirurgici, ricostruzioni di gusci in 3D e una lunga riabilitazione, la tartaruga aspetta di poter tornare in mare, e la speranza è condivisa sia dagli operatori d Cestha sia dal personale dell’Acquario di Cattolica, che per riabituarla alla vita nel suo habitat naturale le ha preparato l’enorme vasca con 80.000 litri di acqua marina.