Il verde pubblico nel territorio comunale di Massa Lombarda si sta rinnovando. Proprio in questi giorni sono in corso le ultime prove di trazione di alcune alberature, la piantumazione di altri alberi e, in alcuni casi, l’abbattimento di piante che sono risultate non sane. Girando per il paese si possono notare delle X rosse dipinte sul fusto di alcuni alberi. Si tratta di quelli che, appunto, non avendo superato le prove statiche e dinamiche, sono risultati pericolosi e quindi dovranno essere tagliati. Le prove di tenuta vengono eseguite proprio per andare a censire quelle piante che non riuscirebbero a resistere a eventi meteorologici intensi, come possono essere forti acquazzoni, nevicate o raffiche di vento. "Grazie al nostro ufficio tecnico in questi anni abbiamo mappato e georefenziato ogni albero – spiega il sindaco di Massa Lombarda, Stefano Sangiorgi – e oggi si possono così prevedere manutenzioni ottimizzate andando a risparmiare tempo e denaro".
Le piante abbattute verranno poi sostituite da altre, in alcuni casi anche in numero maggiore rispetto a quelle che non ci sono più. Alla scuola Torchi verrà piantato un albero, cinque saranno quelli piantumati al parco della Pace, mentre via Don Minzoni tornerà a essere pienamente alberata con 24 nuove piante che troveranno dimora negli spazi che in questi anni si sono spogliati degli alberi ammalorati. "Il nostro impegno è mettere in sicurezza il verde pubblico – sostiene il primo cittadino – e piano piano andarlo a rimpiazzare con nuovi alberi. Un’operazione che continuerà per l’intero mandato, senza distogliere sguardo e risorse dai servizi alla persona e dalla manutenzione del patrimonio pubblico".
Un occhio di riguardo sarà dato anche alla scelta delle specie di piante che andranno a sostituire quelle abbattute: non sempre il nuovo albero sarà della stessa specie di quello che non c’è più. Questo perché si prediligeranno specie autoctone o comunque in grado di resistere meglio al clima locale. Anche la posizione nella quale sarà collocata inciderà sulla scelta, in quanto si cercherà di preferire piante che abbiano un apparato radicale che vada in profondità e non che possa rimanere in superficie, questo per andare a evitare che si possano creare quei rigonfiamenti dell’asfalto come succede, per esempio, quando ci si trova in presenza dei pini marittimi, che tanto andavano di moda alcuni decenni fa. Naturalmente affinché la nuova pianta possa sostituire anche nelle dimensioni quella che si è dovuto abbattere dovranno passare diversi anni, anche decenni.
Matteo Bondi