
Sandra Paniccia quando venticinque anni fa è entrata nel convento di clausura delle Clarisse Cappuccine di via Pietro Alighieri è diventata suor Maria Felice. Aveva 45 anni e una vocazione forte che si era manifestata da quando era ragazzina. Ieri, insieme alle consorelle, ha festeggiato il traguardo raggiunto: l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni ha celebrato la messa nella chiesa del monastero alla presenza di alcuni sacerdoti, del coro diretto dall’organista Antonio Amoroso e da chi ha voluto salutare suor Maria Felice in un giorno così importante. "Ho 70 anni - ricorda - e sono entrata in convento quando ero già adulta. Sentivo la vocazione da piccola, poi ho studiato, ho iniziato a lavorare e sono stata ‘distratta’, anche se ho sempre avuto un rapporto stretto con la chiesa. Finché il desiderio di entrare in convento è stato talmente forte da non resistere".
Diplomata al liceo classico si era iscritta a Medicina, per scoprire in seguito che le piaceva di più il lavoro di infermiera. "Ho lavorato in ospedale a Bologna - prosegue suor Maria Felice - poi per tanti anni all’Inps in provincia di Livorno, ma la mia famiglia viveva qui, quindi tornavo spesso. Quando poi ho deciso di entrare in convento ho scelto la clausura, senza dubbi, avevo anche fatto esperienze nella vita attiva, ma ho capito che era la clausura quello che volevo. Da quando ero bambina ho sempre letto tantissimi libri sulla clausura, sulle vite dei santi che avevano scelto questa strada e ne ero affascinata. Così sono entrata nel convento delle Clarisse qui a Ravenna e della vita che facevo prima non mi manca niente, assolutamente".
Per il convento di via Pietro Alighieri gli ultimi due anni di pandemia non sono stati semplici. "Per fortuna - spiega la suora - non ci siamo ammalate, ma abbiamo limitato tantissimo le uscite e vietato le visite in monastero. In questi mesi abbiamo parlato con tantissime persone al telefono, in tanti avevano bisogno di aiuto, molti erano disorientati per quello che stava succedendo e abbiamo cercato di dare un po’ di aiuto. E poi abbiamo pregato tanto, le persone lavorano, corrono tutto il giorno, non hanno sempre il tempo di farlo. Noi preghiamo anche per gli altri".
Ieri in occasione dei festeggiamenti dei 25 anni di clausura suor Maria Felice ha ricevuto una visita speciale, quella di Fabiana Luperini, campionessa di ciclismo con la quale da tempo la suora intrattiene un rapporto epistolare. "Le ho scritto io la prima volta - racconta suor Maria - perché mi aveva colpito come persona e poi a me gli sport sono sempre piaciuti. Al liceo praticavo il salto in lungo e arrivai anche terza ad una gara, ma ormai è storia del passato. Fabiana mi ha risposto e abbiamo continuato a scriverci, l’estate scorsa era da queste parti e ha chiesto di incontrarmi, ci siamo conosciute di persona e ora è venuta anche per i miei 25 anni di clausura".
Annamaria Corrado