di Sara Servadei
Le vacanze sono volate, soprattutto per i virologi. Se niente di nuovo verrà definito oggi, domani ricomincerà la scuola: non si è arrivati a placare le quarantene nelle classi che il virus si è esteso ovunque, preparando uno scenario di rientro peggiore della situazione già considerata grave che c’era il 23 dicembre. Gli istituti si preparano al peggio: "Abbiamo un numero elevatissimo di alunni che in questi giorni ci hanno comunicato di essere positivi – dice Mirco Banzola, preside dell’istituto comprensivo Randi –. Già ora abbiamo dovuto attivare la dad per molti perché contagiati, e in più abbiamo diverso docenti e lavoratori del personale Ata positivi. Questo complica il quadro: stiamo facendo un grande lavoro per trovare le sostituzioni, ma la situazione è difficile".
Tanti nei giorni scorsi hanno auspicato una momentanea adozione della dad, e anche Banzola si dice favorevole: "Capisco che possa creare un disagio per le famiglie, ma ci troveremo comunque con classi in larga misura a casa e tantissimi bambini assenti. La difficoltà di coprire gli insegnanti che mancano è enorme e non abbiamo gli strumenti tecnici per affrontarla. Rischiamo di arrivare al punto in cui faremo fatica concretamente a garantire le lezioni e dovremo andare in dad per forza".
Anche Gianluca Dradi, preside del liceo artistico Nervi Severini, la vede allo stesso modo: "La situazione è totalmente fuori controllo. Noi oggi siamo qui a lavorare alle sostituzioni dei docenti positivi o in quarantena, sappiamo che tanti studenti sono nella stessa situazione e la cosa non può che peggiorare. Tornare in presenza vorrà comunque dire rientrare a macchia di leopardo: una classe sì, l’altra no, una mezza sì e l’altra no… La qualità del servizio ne risentirà in ogni caso. Saggezza e pragmatismo suggerirebbero di fare la dad, che è uno strumento che ha dei limiti ma che permetterebbe almeno di superare questo picco. E lo dico con amarezza, è comunque una sconfitta. E se non si vuole fare la dad si potrebbero prolungare le vacanze, allungando la scuola di una settimana a giugno ed eliminando le vacanze di Pasqua".
A rischio anche i più piccoli, che tra l’altro non sono vaccinati: anche infanzia e nido però rientreranno venerdì, come spiega l’assessore all’Infanzia Livia Molducci. "Il personale è presente e non abbiamo defezioni tali da non riuscire a fornire il servizio in orario completo. È stata predisposta la distribuzione dei dispositivi FFP2, di cui qui da noi saranno dotate anche le insegnanti dei nidi".
Con i contagi ai livelli attuali, però, le premesse non sono le migliori: "Quando abbiamo chiuso erano 19 le sezioni in quarantena nelle comunali – prosegue Molducci – ma il rientro era già stato fissato per il 7 gennaio a maggio, in una riunione coi sindacati. Si fece la scelta fare il ponte il 2 giugno e non questo del 7-10 gennaio. All’epoca non immaginavamo che il virus sarebbe stato così forte e forse a posteriori sarebbe stato più opportuno decidere diversamente, ma ora è tardi e non sarà un giorno a cambiare molto le cose".