REDAZIONE RAVENNA

Stupro di gruppo sulla nipote a Ravenna: chiesti 12 anni

Alla sbarra due zii di una giovane che in passato aveva tentato il suicidio. Per l’accusa fu una vendetta, gli imputati negano tutto

La ragazza ha denunciati gli zii

Assieme alla sorella aveva denunciato gli abusi sessuali dello zio, subiti sin da quando erano bambine. Un incubo che l’aveva indotta a tentare il suicidio attraverso l’ingestione di farmaci. Un altro zio, fratello del primo, avrebbe innescato una spirale di vendetta verso la nipote, copevole di non avere tenuto la bocca chiusa su quei precedenti abusi domestici, e successivamente divenuta oggetto di uno stupro di gruppo. Per l’accusa il primo zio avrebbe ideato il piano, il fratello l’avrebbe messo in pratica, unitamente a due persone rimaste ignote.

Ieri pomeriggio, davanti al Gup Corrado Schiaretti, il Pm Angela Scorza ha chiesto sei anni di condanna ciascuno per i due zii, mentre la vittima è parte civile con la tutela dell’avvocato Simone Balzani. I due imputati, sempre rimasti a piede libero, difesi dall’avvocato Nicodemo Apollinare, negano tutto e invocano l’assoluzione, asserendo che il giorno indicato della presunta violenza di gruppo, risalente al febbraio 2021 e collocata in un’abitazione di Ravenna, si trovavano dall’avvocato (un legale diverso dall’attuale difensore). Proprio questo alibi aveva indotto il Tribunale a non convalidare i provvedimenti di fermo a carico dei due zii emessi dal pubblico ministero. La giovane vittima, all’epoca dei fatti minorenni, aveva raccontato il suo incubo in incidente probatorio, in un contesto protetto.

Il primo zio si trova a processo anche per i precedenti abusi su di lei e la sorella, in corso davanti al tribunale a composizione collegiale, e che lo vede imputato anche per l’accusa di istigazione al suicidio.