Ravenna, 29 dicembre 2019 - Il rettilineo , i sorpassi, il percorso verso la spiaggia, i mezzi pesanti. E soprattutto i morti, troppi. La statale 16 Adriatica è la strada più pericolosa del territorio di Ravenna: quella, cioè, dove dall’inizio del 2016 a oggi ci sono stati più incidenti gravi, secondo i dati dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna.
E sono stati 61, per la precisione: l’ultimo si è aggiunta alla triste lista lo scorso 12 ottobre, quando una 69enne residente a Lido Adriano è morta in uno scontro frontale nei pressi di Savio. Ovviamente sui dati pesa poi la pericolosità del tratto della statale chiamato ‘via Reale’, quello cioè che dalla città va verso nord: dal 2016 a oggi sono stati 34 gli incidenti gravi. Sul triste podio delle strade pericolose troviamo poi la Sp302 (55 incidenti) e la via Dismano (49). È ‘solo’ quarta un’altra strada troppo spesso teatro di incidenti, anche fatali, ossia la statale 67 Ravegnana, sono stati 40.
E proprio sulla statale 67 Ravegnana è avvenuto l’ultimo tragico incidente mortale della nostra provincia, quello dello scorso 10 dicembre a Longana. La vittima era una donna di 34 anni.
Altre strade teatro di incidenti, anche mortali, sono poi via Trieste (36), via Canale Molinetto (32), via Romea sud (21), viale Europa (20), via Stradone (14) e via Classicana (12), via Cella (9), via Cervese/Bagnolo Salara (9), via Romea nord (7), via del Sale (6), via Naviglio a Ravenna (4), via Sant’Alberto (3) e via Argine Sinistro Montone (2).
La conferma circa la pericolosità dell’Adriatica emerge anche dai dati riguardanti gli incidenti mortali avvenuti in provincia dall’inizio dell’anno a oggi. È sempre la statale 16 la strada in cui sono avvenuti più sinistri finiti in tragedia: le croci sono state 10, di cui 4 sulla Reale. Sul dato pesano, ovviamente, le tre vittime dell’incidente avvenuto il 29 giugno a Glorie, dove hanno perso la vita il padre 72enne con i due figli, una 33enne e un 32enne. Due, invece , le vittime della Ravegnana, rimasta chiusa per i lavori alla chiusa San Bartolo fino al 24 agosto: un 59enne e una 34enne. Due anche le vittime sulla via Emilia a Faenza, sull’A14 sempre a Faenza e sulla via Sant’Alberto.
«L’incidentalità stradale è un fenomeno ancora troppo presente nei nostri territori – commenta Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna –, generato da una serie di comportamenti errati e non conformi alle norme contenute nel Codice della strada, che miete a tutt’oggi troppe vittime. Si può affermare che la situazione odierna a livello regionale, seppur fotografata da dati ancora provvisori, è molto preoccupante e ha visto, dopo un inizio di anno positivo, una grave recrudescenza negli ultimi mesi".
Tra le cause più frequenti indicate dall’Osservatorio regionale ci sono la guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, il mancato rispetto della distanza di sicurezza, l’abitudinarietà del percorso, l’aggressività stradale e, ovviamente, la distrazione: "Accendere una sigaretta, bere, mangiare, usare il cellulare… – dice Sorbi – In auto si fa tutto fuorché guidare, perché il nostro egocentrismo ci fa pensare che certe cose accadano agli altri e che abbiamo sempre ragione".