Ravenna, 4 settembre 2024 – Inizia una nuova avventura per il bar pasticceria Ferrari, storico locale di via Gordini, in pieno centro storico a Ravenna, che negli ultimi tredici anni è stato gestito da Sergio Savigni e dalla figlia Roberta.
Il nuovo titolare è Stefano Benedetti, ideatore e anima della Torrefazione Granonero, a cui fanno capo anche altri locali a Ravenna come il Coffee House a Fornace Zarattini, la Coccinella e il Tribeca, oltre al Coffee House a Imola. “L’idea – spiega Benedetti, impegnato in questi giorni a presiedere i lavori all’interno del locale – è di inaugurare il 16 settembre. Non ci saranno grandi stravolgimenti all’interno, al contrario vogliamo rispettare la storia della pasticceria e quello che rappresenta da sempre per la città”.
Il passaggio dalla precedente gestione a quella attuale risale a venerdì, la pasticceria è rimasta aperta fino a quando non sono iniziati i lavori che non riguarderanno però gli arredi. “Stiamo controllando tutti gli impianti – prosegue Benedetti – e anche la cucina e il laboratorio di pasticceria per verificare se è necessario qualche intervento di ripristino prima di riprendere la produzione. Tutto sarà pronto e lustro per il 16”.
Quello che cambierà è l’orario di apertura che verrà prolungato fino alle 23. “Ci saremo anche per l’aperitivo, la cena e magari un drink dopo cena”, aggiunge il titolare. Senza dimenticare la particolare attenzione alla scelta delle miscele per il caffè, che verrà implementata. “Per noi – prosegue Benedetti – è una sfida. A Ravenna è il primo locale che apriamo in centro storico, a ridosso della zona dantesca, la cosiddetta ‘Zona del silenzio’. Per questo ci rivolgiamo ai ravennati, a chi lavora negli uffici della zona e anche naturalmente ai turisti”.
Nel bar lavoreranno di sicuro dalle sette alle otto persone. Per Roberta Savigni, che ha gestito col padre Ferrari fino a pochi giorni fa, si tratta di un cambiamento importante. “Cediamo a malincuore – dice – ma è stata la decisione migliore. Mio padre ha compiuto 80 anni ed è andato meritatamente in pensione. Da sola diventava complicato”. Per ora Savigni si guarderà attorno, anche se ha già trovato un lavoro che le consentirà di pensare al futuro serenamente.
“Lavoro con mio padre da quando avevo 16 anni – conclude Roberta Savigni – e sono grata a lui e a mia madre, Nives Fussi, per quanto hanno saputo darmi. Abbiamo gestito Ferrari per tredici anni e venivamo da quindici anni al Caffé della lirica. Prima ancora avevamo avuto per sedici anni il Pontino. Abbiamo ceduto Ferrari perché si è presentata un’occasione e l’abbiamo presa. Ora si chiude un’avventura”.